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Ok il tormentone, ma che davvero?!?



Prima di entrare nel vivo di questo articolo, se così si può chiamare questa serie di pensieri vomitati in un momento di enfasi, devo fare una premessa: io sono stato adolescente negli anni ’90.

Che vuol dire? Vuol dire che sono cresciuto con il Karaoke di Fiorello, Sarabanda di Papi,Uomogatto e tigre e felini feroci vari, Tira e Molla di Bonolis/Laurenti eo-eo-nannannaohhh, Columbro e Cuccarini a Buona Domenica, quindi so distinguere ciò che è valido, ciò che è mediocre e ciò che, semplicemente, è spazzatura che manco li cani.

Essere cresciuto nei ’90 vuol dire aver subito, per forza di cose, i tormentoni estivi, averli odiati già dai primi di giugno ma averli legati indissolubilmente a piacevoli ricordi. Ma che cavolo di fine avranno fatto Haddaway, i La Bouche, gli Ace Of Base e le giacche rosa confetto di Amadeus al Festivalbar?

Li subivo passivamente, bombardato dalla TV e dalla radio mentre il mio stereo suonava solo il boomcha, chevvelodicoaffare! Ero adolescente, nei ’90, l’ho detto. Quello che non ho detto è che ero asociale e cagacazzi, ma forse anche adesso, forse, boh. Andiamo avanti.

Detto questo arrivo al punto. Amici che avete letto fin qui, ma l’avete sentita quella roba delle focaccine?

Capisco Rovazzi. Sì, due coglionz, OK, ma lo capisco. Questo s’è preso due-tre modi di dire dai social, li ha spalmati su basi orecchiabili, fa video con gente in voga del momento, digli bischero. In più, l’ultimo pezzo l’ha scritto con Danti (e si sente), quindi non è l’ultimo dei rimbambito di rimbambilandia. È marketing, funziona, non mi piace ma ci sta.

Capisco (a fatica) J-coso e Frodoz (scusate, ma ho una intolleranza congenita e mi si blocca la favella se ablando plonuncio el nombre de los hombre aquì…), ascoltati per forza nell’attesa di uno spettacolo di artisti di strada per bambini, che avevano scaricato da YouTube l’intero album e le pubblicità annesse. Tralasciando il mio personale pensiero su J-coerenza, non si può dire che non sappia fare il rap. Frignettaz invece spacca di brutto quando scrive le cartine dei Baci Perugina. Comunque, tutto ben confezionato, non mi piace ma, anche qui, ci sta.

Ok, la foto non c’entra una beata mazza ma meglio un gattino dei due di cui sopra, tiè.

Capisco (col traduttore) Despacito. È caldo, ci vuole un cantante spagnolo che ci intrattenga prima della siesta. Qui Luis Fonsi e Daddy Yenkie van fori di testa per una che balla e glielo poggerebbero volentieri, senza troppi giri di parole, mentre anzianotte ignare dell’esplicito messaggio si muovono a tempo durante gli esercizi di risveglio muscolare organizzati in spiaggia. Mi fa ridere, ma ci sta.

Capisco (eheheh) Enrico Papi. Con le premesse di cui sopra, perché non sfruttare il proprio passato per tirare sù due soldini e pagarsi le vacanze? Mooseca, base alla Rovazzi, campionamenti vocali da Sarabanda, e doppi sensi stupefacenti (la Bamba, siiiiiiiiiiii!!!). Molto trash, ma ci sta.

Non bastavano questi? Evidentemente no.

Qualche giorno fa è stata prima in classifica su Spotify la “canzone” Le Focaccine Dell’Esselunga di tale OEL. Non commento, è inutile, l’ho voluta sentire e mi vergogno per averla cercata online, per espiare ho cancellato cronologia e cookies. Avrei già capito di più Le Patatine Della Coop o I Wursterini Dell’Eurospin, ma qui non si gioca nemmeno di doppi sensi, le focaccine sono semplici focaccine, e l’Esselunga è l’Esselunga, stop. Roba che in confronto i Ditalini della Barilla sembrano un film porno.

Bimbi, sarà il caldo, sarà che se i (miei) problemi son questi posso essere contento, sarà che questo articolo l’avevo in mente da un po’ e i pensieri non espressi diventano scuregge, ora che l’ho scritto sto meglio.

E non sono più asociale e cagacazzi, ripensandoci. È solo che vi odio tutti. Scherzo. Forse.