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Powa Flowa #5



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Come può un articolo di una rubrica sulle piante officinali e commestibili cominciare con l’immagine di una pipa?

Ebbene questa non è una classica rubrica sulle erbe in generale, bensì sul rapporto che il sottoscritto ha avuto con esse. Un rapporto di cui probabilmente vi importa poco, ma che comunica ad ogni modo piccole conoscenze riguardo al dimenticato mondo vegetale.

Quindi, se voleste costruire una pipa, per il braciere potete usare una di quelle palle (malformazioni) che si creano sui tronchi di castagno, mentre per il cannello, ed è così che io l’ho conosciuta, un rametto secco di Rosa Canina. Estremamente resistente nella parte esterna, e non troppo difficile da perforare con un fil di ferro incandescente lungo l’asse centrale!

Si tratta anche in questo caso di una pianta molto comune, nei campi abbandonati e nei boschi fino a 1500 metri di altitudine, ed il suo nome “canina” deriva dall’utilizzo che veniva fatto della radice per curare la rabbia nei cani.

Ad uso officinale vengono raccolti i fiori o, come mi sono limitato a fare io finora, i frutti, ricchi di  vitamina C in quantità esponenziale rispetto a qualsivoglia arancia (viene estratta persino a livello industriale!)

Che si tratti di decotto o infuso, i frutti vanno utilizzati interi privati soltanto delle due estremità, oppure sminuzzati ma solo nel caso si disponga di un colino a maglia molto fitta. Contengono infatti una peluria estremamente sottile, che se ingerita è in grado di trapassare i tessuti e diffondersi per il corpo.

A differenza dei fiori, il cui decotto è utile come collirio e contro il mal di gola, i frutti hanno proprietà calmanti e lassative, e sono assolutamente indicati in caso di avitaminosi.

Inoltre vengono utilizzati per deliziose marmellate ed anche un particolare tipo di vino che ahimè non ho mai prodotto nè assaggiato.

Ho sempre un occhio di riguardo per le ladies, ma in questo caso non potrei comunque non citare le numerose qualità cosmetiche delle varie parti della pianta.

Dai frutti secchi si ottiene una maschera schiarente, levigante e tonificante per la pelle, mentre la famosa “acqua di rose”, ottenuta dai fiori secchi, è un tonico astringente ideale per la pelle arrossata e gli occhi stanchi.

Tornando agli aneddoti di cui non fotte un cazzo a nessuno, nello stesso periodo di fabbricazione della pipa stavo girando a piedi nudi nel bosco, quando incautamente calpestai un rametto di rosa canina, (lo stesso usato per una successiva pipa), ferendomi nella parte inferiore del piede.

La ferita si cicatrizzò in pochi giorni, ma non sapevo che la spina (dalle dimensioni era praticamente un ramo!) fosse rimasta all’interno del piede. Così dopo giorni e giorni in cui non capivo come mai il piede non guarisse, impedendomi persino di camminare, vidi una forma nera sotto la pelle nella parte superiore del piede. Scorticandomi, ebbi la sorpresa di estrarre proprio il rametto/spina, che aveva simpaticamente attraversato il mio piede da parte a parte!

Ad ogni modo, qualche anno dopo sviluppai la passione per la raccolta dei tartufi, e con mia grande sorpresa scoprìì che la rosa canina è una pianta simbionte del prezioso fungo, quindi posso dire che si è fatta ampiamente perdonare!

See you on the next Powa Flowa!