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BrainStorm II – Il nuovo album di Brain (FNO)



Ieri all’XM24 di Bologna, c’è stata una di quelle serate che un fiero b-boy non vorrebbe perdersi, organizzata dal collettivo On The MoveProtagonista Brain, ex componente dei Fuoco Negli Occhi, che ha presentato in anteprima il suo secondo album solista. Per l’occasione sul palco con lui c’erano Kyodo, Prosa, Claver Gold, Kmaiuscola, Moder, Makkia, Don Diegoh e una leggenda come Ice OneE come volete che sia andata??

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Con BrainStorm II, che esce ufficialmente il 3 dicembre per Audioplate records e Mandibola records (Irma records), il rapper torna a fare il punto sul suo percorso artistico e personale servendosi di un metodo già collaudato – quello del “BRAINSTORMing”- e di un gran team di cervelli. Non servo io a ricordarvi quanto sia “hip hop” la featuring come concetto. E qui le collaborazioni sono davvero ricche, a riprova del fatto che Brain non è un “rapper da studio”, ma un emcee da Jam che dà il meglio di sé misurandosi con lo stile dei compagni.

Brain by Fabieke

Ma veniamo alle tracce del disco.

Per cominciare, Murubutu ha ricevuto il compito di rilegare i “capitoli” in una narrazione-guida (e direi che non c’era rapper più azzeccato per un ruolo così virgiliano). Dopo un ‘Valzer ubriaco‘ sulla pregevole produzione di Deezie Daz, si parte con ‘Brainstorm‘: una riflessione allo specchio in stile 25esima ora. E arriviamo all’amore ambivalente per la scrittura di ‘Carta e penna’, composta insieme a Claver Gold (una penna eccezionale). Segue un caloroso ‘Welcome to Bulagna‘, la città delle radici: non solo di Brain ma anche di quel rap dal sangue misto da cui l’mc bolognese è andato a scuola. Difficile non sentirci l’odore di vino delle osterie o l’eco di Lucio Dalla. Ed ecco una hit, su un bel beat di Ceri: ‘Insect appeal‘ vede la collaborazione di due big come Paura e Rischio (quest’ultimo poi con una strofa che suona tanto quanto picchia, chapeau). L’atmosfera kafkiana, ma carica di ironia, si precisa nelle tracce successive ‘V.I.P.’ (very ironic people) con un’ottima Micha Soul e ‘Vincent’ (curiosità: questo pezzo su uno degli artisti più di tormentati di sempre è il preferito di Brain). Si intitola ‘Domilafasi’ il brano con i Kappa Maiuscola, che firmano anche la produzione (che dire di Delli e Fulo? Caldi come il vintage, tecnici come pochi e sofisticati come nessuno). ‘Grasso che cola’ è una traccia che ti fa alzare su le mani all’istante (non fatico a immaginare che l’accoppiata E-Green + Brain scalderà i live con questo pezzo). ‘Anonymous è il primo singolo estratto, con Kiave e Mad Buddy, ed è la traccia dell’orgoglio underground: gli anonimi sono i ‘Mr Nessuno’, i ‘Sottovalutati’ dal mainstream (non è un caso se proprio Brain, insieme a Moder, sta organizzando l’Under Festival, un evento dedicato e promosso dalla scena hip hop del sottosuolo). ‘Uomo sabbia‘ canta l’amore impossibile tra sabbia e acqua, contrapposti ma anche complementari. Come dire: l’opposto è ciò che ci manca e perciò desideriamo, ma non è possibile fondersi con esso senza perdersi. Dopo una traccia da rappusi, ‘Come Noi’, arriva ‘Impiegato’, l’autoritratto forte di un uomo che non è mai una sola cosa, come la vita e gli altri pretenderebbero. Volete un correlato oggettivo? La neve nera ai bordi delle strade. E la fotta continua con ‘Vengo in pace’ e ‘Il pezzo sbagliato‘ (con la combo Larri, Makkia, Moder e Bert).

La scelta delle produzioni è originale: tanto spazio ai produttori emergenti, beat freschi ma curati nei dettagli (“fresh-credibili” come sono stati definiti). E ci si muove a tempo tra lo Yin e lo Yang: carta e penna, sabbia e acqua, immagini e parole, rapper e padre di famiglia, impiegato e insetto. Forse in quest’ultima coppia sta la chiave: se la metamorfosi kafkiana è inevitabile, la soluzione può trovarsi nell’ironia. Dopo le metriche crude di BrainStorm (2009) arriva la messa a nudo lirica e autoironica. Avete presente vero il videoclip di ‘Musica Commerciale’, dove Jake La Furia si trucca (qualcuno direbbe “parrucca”)? Ecco, Brain con questo album fa esattamente il contrario! Se nel primo BrainStorm il nostro rapper aveva indossato una maschera di scena, qui si toglie pure quella. Un buon esempio per il rap: tenetelo vero.