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Gli umani sono complicati: E se fossero forniti di manuale?



“Lasciami sbagliare a porta vuota”.
“Trattami con i guanti”.
“Entrare adagio, respirando un blues”.

Sono confessioni che svelano una parte intima di noi: che lingua parliamo, come andiamo accarezzati, cosa ci aspettiamo dagli altri, cosa siamo in grado di dare o di togliere. Sono insomma “Istruzioni per l’uso”, perché se anche noi esseri umani fossimo dotati di un manuale, un libretto capace di illustrare come funzioniamo (“maneggiare con cura”, “lavare a secco”, “asciugare al sole”), al pari di qualsiasi frullatore o lavatrice, forse raccontarci e capirci sarebbe più facile.

Marina Abatista, una ragazza pugliese trapiantata a Milano, ha sentito l’esigenza di chiedersi: “Ma io come funziono?” Poi, come per gioco, ha girato quella domanda ai suoi amici: “E tu? Come funzioni?” Il risultato è una galleria fotografica di “libretti d’istruzioni”, raccolti sul suo feed Tumblr, una collezione intima di volti e voci che si svelano attraverso brevi personalissime didascalie.

L’esigenza è nata a seguito di una relazione complicata, che lascia dietro di se tante domande. “Ho riflettuto su quanti errori commettiamo nei rapporti, amorosi e non, se non ci conosciamo abbastanza. Dovremmo imparare a capire quali sono i nostri confini, i nostri ingranaggi, come vanno oliati e fin dove possono esserlo. Le istruzioni servono innanzitutto a noi stessi. E poi a presentarci agli altri dicendo: Eccomi, io sono così”.

L’idea prende forma nel Maggio 2011, ma è solo in Ottobre che Marina inizia a raccogliere istruzioni altrui e ad immortalarle con l’obiettivo. All’inizio le istruzioni dovevano essere raccolte in una lista scritta di “regole”. Poi il progetto ha cambiato forma: sono gli amici stessi di Marina a proporre di realizzare la propria lista da soli e di creare un personalissimo libretto. C’è chi usa una lavagna, chi scrive tra le righe di un pentagramma, chi dipinge un acquerello, chi accende il computer. Il tutto da vita al format finale: una vetrina su Tumblr, con foto e istruzioni una accanto all’altra.

In rete, a sorpresa, il progetto dilaga, riscuotendo un successo assolutamente inaspettato. Tante persone da tutta Italia iniziano a proporsi. Requisiti di partecipazione non ce ne sono. Marina accoglie tutti. L’importante è la sincerità, l’aver riflettuto sulle proprie istruzioni, per poi mettersi a nudo davanti all’obiettivo. Il set delle foto è la casa di Marina, che apre le proprie stanze, con calore. Le sue origini pugliesi accentuano l’amore per l’ospitalità: “Mi piace far entrare la gente in casa. Preparo delle cose da mangiare – una specie di brunch, aperitivi, tarde colazioni. Cerco di mettere le persone a loro agio, di conoscerle un po’ prima di cominciare a scattare”.

Il rischio è che fotografando dei perfetti sconosciuti trapeli una certa mancanza di empatia: “Non è mai facile farsi fotografare da un’estranea”, spiega sempre Marina. “Allora cerco di far sì che i miei soggetti non mi percepiscano più come tale”.

Per portare “Istruzioni per l’uso” in rete, Marina ha scelto Tumblr, una piattaforma di micro blogging che permette di postare con molta facilità contenuti multimediali. Non guasta ovviamente che la componente “social” di quel servizio sia molto semplice ed efficace. Tumblr si è rilevato la scelta ideale anche grazie al template a scorrimento orizzontale, che ha permesso di dar vita ad una galleria di occhi e cuori, l’uno accanto all’altro.

La fotografia è per Marina una grande passione, il suo mezzo d’espressione prediletto, assieme alla scrittura, per raccontare le persone. E in questo caso le relazioni che si sono create davanti al suo obiettivo hanno lasciato il segno: “Istruzioni per l’uso è fra le cose più belle che mi siano mai successe. Con questo progetto le persone si presentano a me con le loro cose più intime fra le mani. E lasciano che io ci sbirci dentro”.

Dopo è facile rimanere in contatto, anche solo per email o su Facebook. Alcuni incontri sono particolarmente memorabili, come quello con un vecchio collega e una sua amica, che ormai considerava un’estranea. “Abbiamo iniziato a parlare e siamo stati così bene che sono rimasti tutta la giornata con me, anche mentre si avvicendavano altre persone. Credo che da me si siano sentiti a casa, e io altrettanto assieme a loro. L’estranea adesso è una mia nuova amica. Il mio ex collega aveva uno dei libretti che mi hanno toccata di più.”

“Istruzioni per l’uso” è quindi diventato una mostra. Per contrastare la fruizione frettolosa e distratta della rete, Marina ha infatti voluto vedere le foto stampate ed esposte in un contesto fisico. Anzi, le mostre sono diventate due: la prima si è appena conclusa a Pisa, presso la Casa della città Leopolda, dove Marina – grazie al supporto del progetto Binari/Spazi creativi in Toscana e alla collaborazione dell’associazione universitaria Diritti a sinistra – ha ottenuto i finanziamenti per realizzarla.

Dal 26 aprile le immagini di “Istruzioni per l’uso” saranno invece esposte a Milano, in Santeria, un luogo “ideato e scaturito dalla necessità di creare uno spazio per la mente, uno spazio dove rilassarsi in modo intimo, uno spazio dove puoi passare ore tranquille, salutare amici, chiacchierare con sconosciuti”. C’è inoltre un video, realizzato da Laila Sonsino, amica di Marina, come promo delle due esibizioni, ma anche come progetto a se stante.

Come si evolverà “Istruzione per l’uso”? Marina vorrebbe riuscire a coinvolgere persone di età diverse, cercando di mischiare consapevolezze e desideri. Il progetto è partito infatti dai suoi amici più stretti, coinvolgendo poi amici di amici, cosa che di fatto l’ha limitato alla fascia di età tra i 20 e i 30 anni. A lei piacerebbe allargarlo anche a persone piu’ grandi o piu’ giovani. Ma non è facile: “Le generazioni più vecchie hanno un po’ di difficoltà ad autoanalizzarsi e a mettersi a nudo. Nel caso dei ragazzini questo progetto richiede invece una consapevolezza di sé che ancora non hanno raggiunto”. Un appello, allora, ma soprattutto una sfida. E se chiedete a Marina se immaginava che “Istruzioni per l’uso” avrebbe avuto tanto successo, vi risponderà con un sorriso: “Neanche lontanamente. Ma ne sono molto felice”.

Il sito del progetto: http://istruzioniperluso.tumblr.com