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Autentica | The NextOne & Cante a Firenze il 23 Novembre



Maestro, pioniere, leggenda. The NextOne è una delle figure più importanti del mondo della doppia HH grazie a vittorie in campionati del mondo (IDO), Zulu Nation, Rock Steady Crew, album, produzioni, collaborazioni e tantissimo altro. Un viaggio fra Soul, Funk, Boogie & House per ripercorrere le origini. Sabato 23 Novembre sarà al Club 21 di Firenze (link all’evento) e per l’occasione i ragazzi di Autentica lo hanno intervistato.

Mr. Wiggles e The NextOne

La nascita del tuo amore per la musica: quale delle 4 discipline ti ha colpito per primo e come?

Già dall’età di 2/3 anni suonavo i 45 giri nel mio giradischi portatile.
La mia famiglia mi chiedeva in continuazione di mettere musica per loro e restavano sempre impressionati e sbalorditi perché conoscevo già tutti i dischi che avevamo e sapevo scegliere il disco giusto per il pezzo richiesto. Per me era puro divertimento!

Con Autentica abbiamo avuto l’onore di portare Afrika Bambaataa a Firenze, ti senti ancora con lui? Cosa ti ha lasciato e cosa ha significato per te divenire membro della Zulù Nation nonché della Rock Steady Crew?

Conosco Bam dagli anni ’80, abbiamo collaborato in diverse occasioni, ho imparato sia da lui come in generale un po’ da tutti i protagonisti del suo tempo, osservando ed ascoltando, senza dubbio la scuola delle origini ha formato ed influenzato la mia crescita artistica. Porto ancora avanti l’essenza di quegli insegnamenti di cui vado piuttosto fiero. Tuttora mi considero sostanzialmente un allievo, anche se per alcuni sono un maestro, io mi sento serenamente uno studente ed ambasciatore del funk.
Il segreto è semplicemente la mia immensa passione che continua a farmi viaggiare verso l’esplorazione.. alla ricerca del “perfect beat”, dentro la musica di ogni tempo, di ogni luogo, oltre i limiti e lontano dai pregiudizi dei generi, lo stile e il BPM…tutto ciò continua a stimolarmi e non limita in alcun modo la mia crescita.
Fu proprio Bam ad introdurmi alla Zulu Nation, nominandomi in seguito Zulu King, credo per via della mia grande passione verso la cultura Hip Hop. Per me è stato un onore ed anche una enorme responsabilità. Quegli ideali vivono ancora con me. 
Non vedo Bam da un po’ di tempo, in generale ci siamo un po’ persi di vista…non escludo che sicuramente ci sarà nuovamente occasione di rincontrarsi.

L’estate del ‘91 a New York, fu l’anno in cui riuscii a realizzare uno dei miei più grandi desideri di adolescente:  entrare a far parte della R.S.C. fare la storia insieme ai pionieri. Ricordo quel giorno che dopo che mi videro ballare, sgranarono gli occhi e mi chiesero euforicamente: “Wanna get down with us and rep. R.S.C. worldwide ?
Non so quante volte ho vissuto quel film nella mia testa…quel fatidico momento un bel giorno arrivò e divenne realtà…fu un’ esperienza emozionante ed indimenticabile, un privilegio ed un grande onore in quanto primo europeo nella storia.

The NextOne & Afrika Bambaataa

Cosa pensi della scena hip-hop attuale? (4 discipline)

E’ una domanda a cui vorrei poter dare una risposta semplice e sintetica, ma mi rendo conto che l’argomento richiede un’ ampia riflessione. Non credo molto nelle formule facili che vogliono spiegare argomenti complessi.
Il tempo in cui viviamo porta con se diverse problematiche e contraddizioni, c’è un impoverimento generale di contenuti che sta trasformando profondamente il mondo sia sul piano sociale, politico e culturale, tutto ciò indubbiamente si ripercuote con forza su ogni livello della nostra vita e quindi anche nel nostro ambiente.

La scena è viva ma profondamente differente rispetto a come abbiamo imparato a conoscerla. Varia continuamente, a seconda dei contenuti per mezzo degli strumenti a cui può accedere e che usa per informarsi e partecipare. Oggi ho come l’impressione che la narrazione odierna voglia convincerci che la scena Hip hop viva il suo momento di massimo splendore e prosperità, nello stesso tempo qualcosa mi dice che non è così o forse in parte potrebbe anche esser così e senza dubbio esistono delle eccezioni individuali, ma qualcosa in questa narrazione non convince. Credo che diverse realtà coesistono sotto forma di correnti e di gruppi. 

Alcune di queste correnti pur se parallele pare non si incontrino mai, altre da tempo si muovono totalmente al di fuori dell’appartenenza all’ hip hop ostentando anche un certo senso di fierezza o perfino disprezzo, perseguono obbiettivi ed interessi non necessariamente convergenti alla stessa cultura che un tempo avrebbe potuto generarli.
Ho l’impressione che la scena rifletta una certa disgregazione, appare confusa rispetto la propria identità, ed anche un po’ rassegnata a volte sembra incapace di trasmettere con chiarezza quali siano realmente i propri ideali. La cultura hip hop è viva comunque, si è già trovata molte volte in difficoltà credo che riuscirà a superare le difficoltà e troverà il modo di continuare a trasmettere quel pluralismo di idee, di suoni di stili e di identità differenti. In se contiene nel suo dna la capacità e gli anticorpi per potersi rigenerare indipendentemente dal tempo e le difficoltà che attraversa.  In fondo abbiamo tutti gli stessi bisogni, seppur diversi i nostri sogni possono tranquillamente convergere e persino assomigliarsi, qualora riusciremo a superare ciò che potrebbe dividerci, torneremo a manifestare la nostra vera forza come nell’ intramontabile motto: “One Nation under a Groove”.

Quale futuro vedi per la scena?

E’ molto faticoso prevedere il futuro degli altri, chiunque sia impegnato quotidianamente a cercare di realizzare il proprio, sa benissimo di che si tratta e la fatica ed i sacrifici che deve fare.
Da 36 anni faccio la mia parte senza risparmiarmi un giorno per portarmi verso la costruzione del presente che vorrei vivere…è la vita che ho scelto. Il futuro della scena dipende da quanto la scena sa di esser tale e dalle mosse che compie per rendere forte e concreto il proprio messaggio, la propria consapevolezza di cosa vuol diventare da grande per costruirsi. Una scena matura ha la forza di realizzare ogni ambizione che si prefigge e di portarsi là dove vuole essere prosperando, al contempo di evolversi senza mai doversi snaturare e senza lasciare indietro nessuno, presentandosi a chiunque orgogliosamente con fierezza rispetto la propria identità e provenienza.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro, hai qualche rimpianto e qualche sogno ancora da realizzare?

Sogni ne ho moltissimi anche piuttosto ambiziosi.
Voglio buttar fuori tutta la mia musica e collaborare con tanti artisti sia underground che mainstream, a tale scopo ho reso pubblico il mio canale bandcamp dove è già possibile ascoltare/acquistare diversi miei progetti.
Nel frattempo il Beats4Life (il mio studio storico) è aperto a dare supporto a giovani artisti che vogliono mettersi in gioco sul serio, a queste persone voglio dire “contattatemi e fatemi sentire il meglio del vostro lavoro“, qui al B4L ci sono almeno 10.000 produzioni che li attendono e molte altre nuove che ne verranno….se hai proposte serie Io ci sono…“It’s a Daily Operation” (G.U.R.U. rip)

The NextOne

3 dischi che hanno segnato la tua carriera, come produttore, come ballerino e come amante della musica in generale

George Duke – The Aura Will Prevail
Pete Rock & C.L. Smooth – The Main Ingredient
Marvin Gaye – Trouble Man

Che dire, non fatevelo raccontare, ci vediamo all’evento.