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Weekly song #49 – Take Courage



Sochi 2014, ormai siamo quasi ai nastri di partenza. Fra pochi giorni in questa gelida località sciistica della Russia meridionale si disputeranno i XXII Giochi olimpici invernali.

Un evento di portata internazionale, ricco di fascino e di splendide emozioni. Come scordare, tanto per fare un esempio, l’avventura della squadra di bob Jamaicana immortalata nel fim “Cool Runnings”?

Notizia recente la qualificazione di un nuovo team jamaicano a questa olimpiade, e l’appello online per trovare i fondi necessari al pagamento della relativa spedizione (sul sito di crowdfunding indigogo sono stati raccolti quasi 60 mila dollari).

Ma c’è un’altra impresa olimpica che vale la pena ricordare, ed è quella di Steven Bradbury. Una storia improbabile, quasi come una squadra di bob Jamaicana…
Steven è un pattinatore di velocità su ghiaccio che viene dall’Australia, una terra baciata dal sole dove gli sport invernali sono decisamente poco praticati.
Ciò nonostante, negli anni, riuscirà a raggiungere livelli performativi soddisfacenti, tanto da ottenere, fra il 1993 e il 1994, la medaglia di bronzo e d’argento ai mondiali di “Short track” e la medaglia di bronzo nei 5000 m staffetta alle Olimpiadi invernali di Lillehammer.
A questo punto della storia Bradbury è ancora un perfetto sconosciuto, ma è proprio adesso che la sfortuna si accanisce su di lui. In una prova dei 1500 individuali durante la Coppa del Mondo di Montreal l’atleta australiano è vittima di un gravissimo incidente nel quale rischia addirittura di morire per dissanguamento; la lama del pattinatore italiano Mirko Vuillermin gli recide l’arteria femorale facendogli perdere ben quattro litri di sangue.
Nel 2000 subisce poi un’altro grave infortunio, in allenamento si frattura l’osso del collo interrompendo per diverse settimane la preparazione atletica che lo avrebbe dovuto portare alle Olimpiadi di Salt Lake City nel 2002.
Il caparbio Steven riuscirà comunque a qualificarsi e a partecipare alla gara dei 1500 e dei 1000 mt “short track”, la disciplina di pattinaggio su ghiaccio basata sulla velocità che l’aveva visto protagonista nel biennio ’93/’94.
Nei 1500 mt esce al secondo turno, ma è nei 1000 mt che si compie il miracolo; per una serie davvero incredibile di incidenti, errori arbitrali, ripescaggi e squalifiche Bradbury si ritrova addirittura in finale! Ai nastri di partenza con lui ci sono tutti i più forti pattinatori del mondo: il cinese Li Jiajun, il canadese Mathieu Turcotte, l’idolo di casa Apolo Ohno e il sudcoreano Ahn Hyun-Soo.

La gara inizia veramente male per Steven, fin dai primi metri i suoi avversari acquiscono un vantaggio che sembra incolmabile… ma poi, dopo il primo minuto e mezzo…

Come ci mostra il video Bradbury taglia il traguardo in perfetta tranquillità permettendosi pure di esultare, il primo titolo olimpico invernale per un atleta dell’emisfero australe adesso è scolpito nella storia.
Al termine della gara Steven dichiarerà: «non ero certamente il più veloce, ma non penso di aver vinto la medaglia col minuto e mezzo della gara. L’ho vinta dopo un decennio di calvario».

Questo articolo è dedicato a tutti i detrattori di Bradbury che nel narrare la sua impresa sportiva si sono dimenticati di un semplice fatto: per arrivare alle Olimpiadi è necessario qualificarsi. Per vincerle, oltre ad avere tanta fortuna, è necessario crederci.

Soundtrack: Take Courage – bonus track dell’album “Noble Beast” di Andrew Bird
Thanks Gabri. Buon ascolto


Night’s falling, so take courage
that you’re not alone, no you’re not alone.
Night’s falling, so take courage
that you’re not alone, no you’re not alone
Then these words begin to crumble like the sidewalks
all around this crumby neighborhood.
And from the chalky Cliffs of Dover, I’d come over,
I’d start over if I could.

From the tropic of Cancer, to Capricorn,
you’re so far from you’re so far along.
Now you spin dirty laundry
You dream of the kind of love you knew the day you’re born

Night’s falling, so take courage
that you’re not alone, no you’re not alone.
Night’s falling, so take courage
that you’re not alone, no you’re not alone.

Night’s falling, night’s falling,
but you’re not alone, no you’re not alone.

You swallow far from home
It’s how you find your room

Though my words begin to crumble like the sidewalks
all around this crumby neighborhood.

And from these chalky Cliffs of Dover, I’d come over
I’d start over if I could.

Night’s falling, night’s falling,
but you’re not alone, no you’re not alone.
Night’s falling, night’s falling,
but you’re not alone, no you’re not alone.
Take courage, take courage,
that you’re not along, no you’re not alone.

Night’s falling, night’s falling,
but you’re not alone, no you’re not alone.
Take courage, take courage,
that you’re not along, no you’re not alone.