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MARIO MONICELLI NE SAREBBE FIERO
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Limbo Festival 2023: incontro con Luca Bacchetti



Al via l’edizione 2023 di Limbo Festival, dal 7 al 9 luglio nello splendido scenario della tenuta “Il Ciocco” di Barga (Lucca), nella verde Garfagnana in Toscana, che ospiterà l’evento per il terzo anno consecutivo.

L’idea alla base di Limbo Festival è trasportare i partecipanti in un’esperienza sensoriale a tutto tondo, partendo dalla musica, ma non solo. Il pubblico potrà partecipare a degustazioni enogastronomiche, mostre, talk, human design, masterclass, passeggiate in bike, classi di yoga, escursioni, gite nei vigneti e nei borghi della Garfagnana, che contribuiranno a regalare un’avventura unica e indimenticabile, intrisa di un’atmosfera di benessere, divertimento, crescita collettiva, rispetto della comunità e amore per il territorio che lo ospita.

La ricca line up include le performance di Gerd Janson, Roman Flugel, Daniele Baldelli, Luca Bacchetti, Eduardo Castillo, Crussen e MLiR e i live di Gold Panda e Opole. Alle loro esibizioni si aggiungeranno quelle del Conservatorio L. Boccherini, di Cosmic Bambino, Markeno, Vandana Hart, Vitamina Jeans e i live di Leo D’Angilla, The Aristodemos e Zam Dembélé And Mozait.

Quest’anno a ispirare la genesi dell’evento è il claim “A human future”. Limbo Festival nasce infatti dall’esigenza di far star bene le persone attraverso la condivisione del piacere, la bellezza della terra da cui è ospitato, le possibilità offerte dalla nostra era, la connessione di arti e discipline apparentemente lontane che mettono di nuovo al centro l’uomo e i suoi bisogni. 

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In un mondo caratterizzato da un’etica semplicistica e binaria costituita da algoritmi che sempre più prepotentemente influenzano il nostro modo di vivere, è essenziale tornare alla cultura umanista, per non perdere di vista la capacità dell’uomo di agire attraverso empatia, generosità, curiosità e ottimismo. L’Umanesimo, di cui l’Italia è stata culla e sorgente, sarà lo strumento fondamentale per affrontare la rivoluzione tecnologica che ci aspetta.

A ridosso dell’evento, abbiamo scambiato con piacere quattro chiacchiere con Luca Bacchetti, co-fondatore del festival.

Luca Bacchetti – Co-fondatore Limbo Festival

Ciao Luca, ci potresti raccontare i tuoi esordi legati alla tua storia musicale?

Io sono un figlio degli anni Novanta e la mia passione più grande è stata la musica pop degli anni Ottanta. Ho iniziato a fare radio e dopo circa 12 anni ho intrapreso la strada della produzione musicale, da quel momento in poi ho iniziato a ricevere le prime richieste provenienti dall’estero. Ho fatto tantissime esperienze in giro per il mondo, avere la possibilità di viaggiare lavorando con la musica è davvero bello.

Ho avuto l’occasione di suonare in 90 Paesi, ho toccato tutti i continenti e con il tempo sono riuscito a portare il mio lavoro fuori dal classico spazio del club, esibendomi nel deserto e in un atollo in mezzo all’Oceano Pacifico. L’insieme di tutte queste esperienze mi ha arricchito parecchio.

A causa della pandemia sono tonato in Italia, ma questo mi ha permesso di sviluppare l’idea di Limbo Festival. Il progetto è nato insieme ad Alessandro Stefani, anche lui innamorato della musica e in generale del concetto di wellness. Abbiamo avuto modo di far uscire il sogno dal cassetto e, un po’ per gioco, si è venuto a creare questo progetto che con il tempo è diventato sempre più grande e importante.

Che valore ha questo festival per te?

Il valore che più di tutti ci guida in questa esperienza è senza dubbi l’amore spassionato per il nostro territorio, per la natura e per la cultura che ci trasciniamo dietro da secoli. Tutto ciò rappresenta per noi un immenso valore che ci riporta alle nostre radici.

Tra le cose che contraddistinguono Limbo Festival, c’è sicuramente l’attenzione per tutto quello che riguarda il cibo, perché rappresenta a tutti gli effetti un momento di grande piacere.
A volte quando si pensa ad un festival si pensa solo alla parte musicale che lo compone, però abbiamo imparato che in realtà un grande risultato è anche dato da diversi elementi, in questo caso: musica, degustazioni enogastronomiche, mostre, talk, human design, masterclass, passeggiate in bike, classi di yoga, escursioni e gite.

Come mai Limbo Festival piace così tanto?

Ci sono alcuni paesi dove i momenti di festa non si trovano nel caos della città, ma al contrario si trovano il più lontano possibile da tutto e da tutti. La gente sta riscoprendo la bellezza di staccarsi dalla vita quotidiana e Limbo Festival offre ai suoi partecipanti esattamente questo.

Offriamo la possibilità di disconnettersi dai telefoni, dalle automobili e dal caos per ristabilire un contatto autentico con la natura. Quest’anno abbiamo anche i talk che aiutano le persone nel nostro intento di creare legami e condivisione, cosa che sicuramente replicheremo anche gli anni prossimi.

Un ultimo pensiero sul Festival a livello generale

Limbo vive di tutto l’immaginario e di tutte le esperienze che abbiamo vissuto sulla nostra pelle. Il nostro obiettivo è quello di far star bene le persone, per questo non nasce come un progetto di business fine a sé stesso ma come puro istinto.

Qual è, secondo te, la differenza tra l’edizione dell’anno scorso e quella di quest’anno?

Il Festival di quest’anno è diverso da quello dell’anno scorso. Se nel 2022 era un benvenuto, quest’anno lo possiamo definire un abbraccio.

Trovate tutte le info su: www.limbofestival.com