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NON SONO IL JEDI CHE DOVREI ESSERE
VARIE

Viola unici galattici



Batistuta numero 9, i + grande!

Lo so che son banale, uno di quei fiorentini tutto ciccia con l’osso, d.ane e carcio, ma in questo sito manca il viola. Son stato anche al Bernabeu, stadio maestoso, patria di una delle squadre più vincenti d’Europa. Sono entrato e ho visto novanta mila persone, un colpo d’occhio che lascia un segno indelebile.

Ero là dentro, coperto da un tetto munito di stufe utili per scaldare i corpi tifanti, il Real ha giocato e ha pareggiato e tutto questo rituale si è consumato nel silenzio assoluto. Gente seduta comodamente a contemplare una squadra in piena difficoltà.

Ero lì, affascinato, con un morso allo stomaco che non riuscivo a scacciare. È stato un po’ come passare dal mio paesello di trecento persone ad una metropoli con tre milioni di abitanti. La sensazione è identica.

Il Franchi e il Bernabeu.

Davide e Golia.

L’eterna lotta tra la forza maestosa del colosso e il piccolo sostentamento del proletariato.

Non c’è storia, non c’è umanamente confronto tra le due realtà, una vedrà sempre le proprie ceneri risorgere alla luce di qualche trofeo, alla risonanza ridondante di qualche nome estivo, l’altra sarà costretta sempre a lottare, ad accontentarsi del poco che riesce a guadagnare, ad aspettare col grido in gola il fischio finale di una battaglia.

Però la guerra dell’attaccamento l’ho vinta, quando fissavo la surrealtà di novanta mila persone sedute in silenzio a fissare la propria squadra, ho pensato al viola, alla bolgia delirante della curva piena durante un Fiorentina-Ascoli.

Ora lo posso dire, se c’è qualcosa di galattico in questa città, non appartiene al mondo del calcio.

Volevo scrivere solo forza viola, ma mi sembrava brutto.