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A passo D’uomo



Favorevoli o contrari?

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“Dal 25 ottobre piazza Duomo diventerà completamente pedonale.”

Questo l’annuncio che il sindaco Renzi aveva fatto un paio di settimane fa, cogliendo tutti di sorpresa. Nè bus, nè taxi, nè tramvia potranno più passare dalla piazza. Niente se non pedoni.

E così è stato.

Nel giro di qualche notte sono apparsi pali, paletti, transenne, sono scomparsi parcheggi dei motorini, invertiti sensi di marcia et voilà…tutto pronto per la grande inaugurazione della Piazza avvenuta domenica 25, durante la quale Renzi ha simbolicamente (e fisicamente) chiuso con una catena via Martelli, proseguendo poi verso il Duomo su un pullmino anni 30 (a piedi non se la poteva fare, no???) per dare il via ai festeggiamenti, con tanto di concerto gratuito di musica sacra dell’Orchestra e del Coro del Maggio Musicale Fiorentino.

Un segnale di rispetto verso un luogo sacro, un gesto per la salvaguardia di un patrimonio artistico dell’umanità, una scelta che andrà a migliorare l’appeal turistico della città con il recupero del centro storico, e anche la qualità di vita dei cittadini che ci vivono quotidianamente.

Ecco. Quelli che abitano nelle zone intorno a questa meravigliosa piazza.

Quelli che da un giorno all’altro, senza preavviso e senza troppi discorsi, si sono trovati intrappolati, con le vie di accesso alle loro case definitivamente CHIUSE, con ancora meno parcheggi e con dei permessi per la Ztl che non hanno più i vantaggi della settimana precedente. Anziani e disabili che non si trovano costretti ad affrontare lunghi tratti di strada a piedi. Quelli che prendevano il bus alla solita fermata da anni, e che adesso non sanno più che giro fare (dopotutto l’Ataf ha dovuto cambiare il percorso di circa 24 linee…mica 2) e si ritrovano pigiati in un bussino elettrico che fa il giro del mondo per arrivare a destinazione. Per non parlare poi del traffico che si è riversato sui viali. I giornali del giorno dopo riportano titoli del tipo “la città si è svegliata con un traffico sostenuto ma gli incolonnamenti son stati quelli di ogni lunedì mattina”…sì, perchè era una fantastica giornata di sole. Aspettiamo le prime gocce d’acqua e poi ne riparliamo.

Così si torna ad un punto cruciale: non è il COSA, ma il COME vengono fatte le cose. Il non aver pensato a delle alternative prima di mettere in atto i piani è sempre e comunque un gesto di noncuranza. Citando un amico:

“Questa è la vera tristezza della dialettica odierna: l’apologia sprezzante, la spavalderia e il vanto di fronte all’evidenza che ti condanna”.

Per riqualificare il centro di Firenze, caro Renzi, dai un occhio al marciume dei vicoli che costeggiano il Duomo…e allora forse capirai che non erano i bus il problema principale da affrontare!