Margherita Landi

Danzare i propri incubi con Iraqi Bodies

Sono stata in Svezia per lavorare con questa stupenda compagnia dal nome Iraqi Bodies. Non è molto conosciuta in Italia, per nostra sfortuna, ma è diretta da uno dei pochissimi coreografi iracheni che lavorano in Europa: Anmar Taha.

E’ possibile vedere il loro lavoro su Iraqi Bodies

Anmar ha comprato una vera bara, da un’agenzia di pompe funebri, e abbiamo lavorato due settimane tra veli neri, maschere inquietanti e testi dell’inferno dantesco.

La cosa davvero interessante per me è stato dovermi relazionare col tema della morte su un nuovo piano. Infatti dopo P2P e Me/moire (nel quale il tema della morte era un sottotesto importante anche se non centrale), sembra che l’ultimo anno e mezzo sia stato una lunga analisi artistica del tema della morte.

Dicevo su un nuovo piano perché Anmar è un coreografo piuttosto geniale, il suo lavoro è faticoso perchè cerca nei suoi interpreti una realtà che va oltre l’interpretazione. Già la scelta di utilizzare una bara vera la dice lunga. Noi performer ci siamo calati anima e corpo nel suo immaginario, fatto di soldati, donne velate e assassini. Esperienze che purtroppo lui deve aver vissuto in prima persona in Iraq.

iraqi bodies margherita landi

Anmar ci ha fatto immergere nei nostri incubi più profondi e ce li ha fatti danzare. Dico incubi letteralmente perché ho di fatto avuto incubi tutte le notti per tutto il tempo del lavoro fatto insieme.

Mi ha sorpreso scoprire la bellezza e la libertà catartica che si può raggiungere lavorando a un tale livello di profondità personale. E’ stato molto duro, i primi giorni anche solo entrare nella bara era davvero scioccante. La prima volta che mi ci ha chiusa dentro pensavo di soffocare dopo 10 sec, avrei voluto scappare, mi chiedevo continuamente “perchè ho accettato questo lavoro?”…

Eppure è stato incredibile scoprire, toccare, mettere in atto le nostre paure. Uno dopo l’altro abbiamo iniziato a non aver più paura, abbiamo iniziato a giocare con la morte, arrivando a fare 10 minuti di pisolino della pausa proprio dentro la bara che tanto ci spaventava.

Sono tornata in Italia più forte. L’esperienza è stata non solo lavorativa ma anche personale, tuffarsi nei propri incubi aiuta a scongiurarli e non averne più paura.

Per questo amo il mio lavoro.

Thought credit: Margherita Landi

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