Premio Speciale Nastri D'Argento
MUSIC

Dal 1985 nasce come turntablist, passa da Radical Stuff ad Alien Army, fino ad arrivare a DAV. Il guru della musica, che trasmette le basi della cultura Hip Hop.

DJ Skizo, L’Eroe dell’Hip Hop

Scritto il 23/09/16 da Redazione

La musica è astrazione.

Se un suono si miscela ad un altro, ad una voce, a delle rime riuscendo a creare intrecci armoniosi, allora l’alchimia è quello che rimane attaccandosi addosso, entrando nelle fibre della carne.

È un processo chimico, quasi spirituale e chi lo sintetizza diventa quasi guru.

Non è facile. Non è scontato. Non è immediato.

Ma nel momento in cui questa cerimonia della musica si attua, la riconosci senza bisogno di basi, senza istruzioni: è un’elettricità che percorre il corpo. È dispiegare le ali, che non sapevi di avere; che quello stesso guru della musica ti ha donato nel momento in cui ha permesso di ascoltare le sue creazioni.

Con Disposto A Volare, DJ Skizo è l’alchimista.

Dona le ali.

Dispone la sua musica e non pone limiti a se stesso per spiccare il volo, ma ne dà la chiave anche a chi lo ascolta.

Sentendolo “ci mischiamo con l’odore della pioggia” e diventiamo tutt’uno “nel suono”.

Nell’intervista seguente parleremo così di DAV e di molto altro, Skizo non è poi di certo uno che te le manda a dire, per cui…prendi nota.

Il disco è introdotto da DJ Gruff, che essendo nell’intro è la voce del disco che pone se stesso e il progetto su un piano superiore rispetto alla scena: branco di imbecilli perditempo / manco vi vedo. Quanto pensi sia provocatorio e quanto giustificabile, in quanto padri dell’Hip Hop?

Mi occupo di Musica in generale e la studio da quando possiedo le orecchie per farlo, scrivo in musica emozioni, pensieri, fotografie, storie accadute e innovazione.

Nell’Hip Hop non esiste nulla di provocatorio e fine a se stesso, esiste altresì il confronto a tutti i livelli attraverso lo scontro/incontro, come forma di rinnovamento, noi trattiamo di miracoli, sogni e visioni, azioni eccellenti che non abbisognano di comprensione esterna.

La frase è un classico di Alien Army, usata in lungo e in largo tra dischi, skit, competizioni e quant’altro, una sorta di motto del nostro “Modo”…

(Without rehearsal my style is universal DAS EFX).

Sei disposto a volare verso dove?

Per essere disposto a volare devi esser disposto a cadere e accettarne in pieno le conseguenze, nello studio e nel rispetto dello “YU” vivo in maniera eroica e coraggiosa in tranquilla attesa del mio momento.

(Nobody’s invincible, no plan is foolproof
We all must meet our moment of truth GURU
)

Sei sempre stato portatore di innovazione e anche nell’ultimo album si trovano delle sonorità che spaziano dall’elettronica al soul, con un mood alternato: smooth, che riprendono delle sonorità old school con la voce di Lugi, a brani avanguardisti con assetto da guerra. Quali sono stati i canoni per i quali hai scelto ogni MC per ogni traccia?

Non esiste un canone prefissato, io tratto Musica non stili. Artisti non numeri…scelgo persone che hanno qualcosa di speciale da raccontare e gli cucio addosso il suono che necessitano in quel momento, e in quello stesso momento inizio e finisco quell’episodio.

E cosi è stato in DAV in cui presento la cantante Nasia Alzhanova in due tracce e in una dove duetta con KBC, ho catturato un momento speciale di Fadamat e l’ho registrato, ho dato a Brain la giusta visione per la sua traccia, Lord Madness si è sfogato tecnicamente così come Oyoshe ha dato vita ad una ottima song, Reka the Saint lo avevo registrato da tempo e ho conservato il pezzo, così come Bruno Briscik che da sempre accompagna le mie musiche. Per DJ Lugi la storia è diversa, la song era stata registrata 15 anni prima, conservata gelosamente e poi remixata da John Type. Tony Tarantino ha come da sempre capito ed appoggiato le note giuste nel disco e via tutti gli altri, non ultimo Mirko Miro con cui avevo di recente fatto un LP. Un grande ringraziamento a G.Boero per essermi sempre vicino con la sua chitarra dal giorno UNO, lui ha la magia. Ho lavorato sul disco con alcune alte cariche di Alien Army come SIMO G e MANDRAYQ nella stesura di alcune parti di Musica e Scratch. Ed infine ho dato l’esclusiva della copertina ad un Pioniere del writing: KAYONE.

Nella composizione vado a feeling, non produco per produrre…ogni traccia ha una sua storia e deve vedere in un modo o nell’altro una sua luce attraverso scratch, musicisti e in alcuni casi attraverso il rap.

Tollero poco la musica lasciata nei cassetti o negli hard disk.

Esiste certo un denominatore comune nel portare a termine un lavoro che è quello, il buon gusto e la qualità finale del prodotto. Ho da sempre cercato di avere un suono MIO, un modo di mixarlo ed uno stile percepibile sin dalle prime note.

Uso molteplici strumenti per produrre senza pormi un limite, la missione è il suono e farlo arrivare a chi lo apprezza.

Quello che scrivo in musica è qualcosa che porto sempre con me, in continua evoluzione, lasciando una traccia SUL sistema. Scrivere canzoni, mixarle e consegnarle all’esterno è un atto eroico, rappresenta il coraggio dell’artista di mettere un Punto. Il Punto è il periodo che stai vivendo e devi accettarlo fino in fondo…scrivi il tuo pezzo di storia se ne hai una da raccontare.

Sapere e capire i propri limiti aiuta a percorrere la strada per superarne alcuni.

(My style broke motherfucking backs like Ken Patera GZA)

Quanto è importante avere una terminologia corretta quando ci si riferisce alla cultura Hip Hop?

Senza cadere nella esagerazione, una giusta terminologia ed una approfondita conoscenza della nostra cultura, risulta importante ai fini della Trasmissione.

Conoscere chi c’era prima aiuta a capire dove andare dopo.

Se tutti gli Anziani della nostra Arte si impegnassero a trasmettere in maniera precisa senza azioni di puro Ego e spiegando alle generazioni cosa sta realmente dietro a queste due lettere ci sarebbero molti meno misunderstanding quotidiani.

FUCK THE “G” WORD!

Conoscere l’origine è una priorità di chi pratica, pretendere di “capire” senza fare il “percorso” è sintomo di Ignoranza. Io posso trasmetterti una tecnica sui piatti in meno di 10 minuti ma se tu non conosci il periodo in cui è stata inventata, il contesto, le motivazioni e tutto quello che sta dietro a quel movimento …Tu non possiedi NULLA….solo un movimento, non una azione eroica.

(For all the party people this is a fact For all the pioneers I’m going way back JUST ICE)

djskizo

Hai iniziato la tua carriera da turntablist nel 1985. Quali sono stati i mezzi con i quali sei riuscito ad entrare in contatto con quest’arte?

Ho iniziato a viaggiare alla fine degli anni’80, una sorta di missione per scrivere il mio nome nella mappa, attraverso USA, UK, AUSTRALIA, BRASILE, attraverso mille scontri e mille battle, qualche gloria e centinaia di cicatrici che porto con onore con me ogni giorno. Non ho mai smesso un secondo di allenarmi sui piatti da quando li ho incontrati e con loro ho diviso i periodi più belli e quelli più bui non dimenticando di accenderli ogni giorno. Ho avuto la fortuna di confrontarmi/allenarmi e crescere coi più forti in giro per il mondo e pago il mio rispetto giornaliero a chi mi ha istruito.

(So if you’re thinkin’ bout battlin’ you better come prepared EPMD)

Sei stato uno dei padri fondatori dei Radical Stuff. Qual è stato lo scopo di questa formazione e com’è accaduto?

Eravamo un gruppo di visionari legato dal profondo amore viscerale per la musica, in tempi in cui in ITALIA quasi nessuno sapeva dove iniziare per metter su una Band seria. Eravamo intoccabili sotto ogni aspetto. DJ/Produzione /MCS/BBOYIN/WRITIN/BEAT BOX e “background stradale”. Siamo stati i primi e rimaniamo i primi, quando ci fu il momento della sfida gli altri abbassarono gli occhi…SEMPRE.

(Now who the fuck u think u talkin to? I pay Dues i spray Crews FAT JOE)

Perchè a tuo parere, gli MC’s hanno sempre avuto più visibilità nella scena Hip Hop a differenza di altre realtà come ad esempio quella elettronica, in cui l’unico protagonista è il produttore? Pensi che il ruolo del produttore in Italia sia sottovalutato ?

Il ruolo del Frontman è in mano a chi sa gestirlo meglio e possiede più comunicazione e talento…ne consegue che per essere quello che sta davanti devi avere delle caratteristiche ben precise. Ovviamente il ruolo del produttore ha ricoperto una funzione più importante laddove si trattava di musica negli anni addietro.

Ora si trattano formule, sound kit di produzione, miditemplates ricopiati, cliche’ artistici da emulare ed ovviamente da anni figure estranee al mondo HIP HOP vengono considerati produttori, i quali hanno tutta la convenienza a non apparire su un palco, in quanto non posseggono neanche le skills per starci sopra. La figura del produttore nell’HipHop deve andare di pari passo a quella del Dj che attraverso lo studio stilistico sui piatti e tecnico nella produzione possono dare il giusto approccio musicale bilanciato ad una Song.

(So respect the architect… as I begin to build BIZ MARKIE)

Che influenza ha avuto il web sulla scena Hip Hop?

Il web è una bestia a due teste, può portare cultura, condivisione, tek-nologia o dubbi, debolezze, isolamento, incertezza. La trasmissione viene, avviene e continuerà ad avvenire in modalità e forme diverse da quelle che conoscete.

(The difference is kids nowadays, they got the video
Rappers don’t need skills to build so they don’t really know KRS ONE
)

Per quale scopo nasce il gruppo facebook Italia Hip Hop Foundation?

Creato da me il 16 ottobre 2012 in collaborazione con YARED, IHHF nasce da un’esigenza storica e relazionata al nostro presente e futuro, 4 anni fa forze dell’industria discografica cercarono di rivisitare la storia del movimento HIP HOP in Italia, recitando che tutto quello che era stato fatto negli anni’90 in particolar modo dalla scena indipendente, era da dimenticare e non era stato decisivo per la formazione della scena, e questo è totalmente falso, ed è molto pericoloso si cerchi di rivisitare la storia di un movimento e la storia in genere, quindi decidemmo con altri veterani della scena italiana di costituire un’associazione per far sì che la nostra storia non fosse riscritta da altri, il gruppo è nato istintivamente su FB, che risulta il mezzo più veloce
con cui parlare e comunicare alle persone, ora la gente ha una pagina sempre viva dove può fare domande sulla nostra scena, su quella internazionale e capire come veramente stanno le cose; è necessario scavare per sviluppare un punto di vista originale, la risposta della gente è stata massiccia, persone di ogni tipo nel movimento si sentono rappresentate in IHHF.

Da qui, si è deciso di portare il livello a un piano superiore iniziando a riportare le persone alle JAM, componente che i nuovi meccanismi dell’industria avevano cancellato.

E’la Jam che fa la scena, ed è la scena che fa la Jam, e siamo partiti con la prima edizione di una Jam ormai storica per il 40esimo della nostra cultura invitando il Padre fondatore, ovvero DJ KOOL HERC e con lui tutta la scena italiana o gran parte di essa, e così è nato il “BE THERE OR BE SQUARE“, Jam ufficiale di IHHF. La gente ha risposto con numeri di presenza importanti, e la jam è ormai storia indelebile nelle nostre memorie e in quelle di tanti altri nostri coetanei, ma pure di tantissimi giovani membri del movimento a cui qualcuno aveva negato il sapere. Quest’anno abbiamo fatto invece la seconda edizione con DJ MARLEY MARL & CRAIG G oltre a numerosi altri ospiti che fanno parte di questa cultura.

Oltre a queste due mega Jam, ne sono state fatte tante altre in questi 4 anni, come competizioni di DJ’s gestite dal sottoscritto e promosse dentro IHHF, inoltre il livello di conoscenza della storia e degli avvenimenti è sempre in continuo sviluppo dentro il gruppo IHHF.

La gente deve conoscere la Storia nel Bene e nel Male.

In un’era dove tutto è diventato veloce e si dimenticano le origini, e quindi si perde la consapevolezza di chi si è, e quello che è stato costruito, noi siamo contro a situazioni di “rivisitazione storica”. La nostra storia NON può e NON DEVE essere scritta e raccontata da chi non l’ha vissuta. Questo farà la differenza nostra come movimento rispetto ad altri periodi della Musica. Nasciamo differenti e rimaniamo differenti.

Rimaniamo alla ricerca continua della Verità dei vari vissuti che hanno fatto e fanno parte del movimento, in costante confronto con nostra fonte inesauribile Maestro PHASE TWO.

(Standing on shaky ground too close to the edge
Let’s see if I know the ledge RAKIM
)

Guardando la scena Hip Hop italiana attuale, hai qualche rimpianto degli anni Novanta?

Nel’90 avrei potuto anche ritirarmi perchè avevo già scritto la mia Storia, gli anni che seguirono li ho vissuti appieno godendomi ogni goccia di quei giorni, noi siamo partiti tutti senza una meta precisa, l’importante per me era il quotidiano traguardo stilistico /tecnico, ho vissuto una generazione bellissima e penso di essere passato attraverso 3 ere differenti intatto mantenendo il modo DIGNITOSO di fare Arte.

Ognuno di noi era e rimane un CARATTERE preciso, ognuno di noi aveva uno stile un modo ed un approcio riconoscibile da kilometri.

Ognuno di noi era nato per quella cosa, non ci era capitato per caso.

(Fuckin’with us is Badnewz ERICK SERMON)

Com’è successo che la cultura Hip Hop da una matrice underground sia riuscita ad inserirsi nei canali mainstream delle radio, negli spot, nel cinema e perfino nei talent shows?

La cultura HIP HOP non è mai stata né capita né studiata né posseduta dai canali sopracitati, specialmente dalla sezione “Cinema/documentari” che è responsabile in Italia della più totale mancanza di rispetto verso gli Originatori, Pionieri e della Storia stessa …once again…

Noi trattiamo di miracoli, loro non sono attrezzati per questo.

(Don’t believe the Hype PUBLIC ENEMY)

Sappiamo che è un momento iperproduttivo per te questo, non solo dal punto di vista dei progetti strettamente personali ma anche per quanto riguarda il collettivo Alien Army, a partire dal vostro nuovo album uscito recentemente “Quattro”.

Quattro è un lavoro che arriva ad un anno esatto dalla uscita di The Difference, siamo estremamente sul pezzo, vogliamo che il mondo capisca il nostro livello sia come produttori che compositori che ovviamente come Tablists. Il Cd edito per la THIS PLAY MUSIC incorpora diversi elementi musicali e featuring tra i quali Dre Love in Drippin (OG Radical Stuff) prodotta da Chryverde e riarrangiata in parte da John Type, e The Rain prodotta da Skizo e Type, due tracce differenti tra loro ma che fanno capire un poco cosa bolle in pentola, il gruppo si apre a cantanti e strutture musicali alternative… Seguono poi altre tracks in cui diamo una piena dimostrazione della nostra consapevolezze dello strumento: Make me itch, Dominate, Outta Jungle, Imma play Jason, Cutting istinct, che settano il mood del disco, ovviamente io sono sempre dietro al suono in generale cercando di non perdere mai l’Imprint Originale Alieno …2 gether 4ever intro del disco è la dichiarazione del nostro Suono.

(Friday the 13th and Imma play Jason BIG DADDY KANE)

Cos’altro bolle in pentola per il futuro? Sia per quanto riguarda te stesso, sia per Alien Army visto che adesso oltretutto vi presentate con la nuova formazione Racing Team.

Che dirti…io son appena uscito con DAV ma sto lavorando ad altri progetti, un nuovo Break Beat Scratch Tool poi The Vinnie Blanco EP una sorta di lavoro su sonorità Disco House e in data e tempi da confermare il mio disco solista MUSICA PER SALE D’ATTESA. Durante l’inverno sarò ancora in Brasile per collaborare con la Scena HipHop locale e specialmente con 30/30, un gruppo potentissimo di Bahia con il quale ho registrato qualche video. Alienarmy rimane invece in continuo allenamento, preparazione e organizzazione di uno small Tour, gestire tutti i nuovi entrati nella Crew non è facile, vanno educati alla guerra ed incorporati, ma sembra siano già abbastanza pronti per scontri cosmici.

(If it don’t Bleed it don’t lead KOOL HERC)

Si è appena conclusa la finale mondiale del DMC 2016 a Londra, dove eri presente come rappresentante del branch italiano. Che impressioni hai avuto a questa edizione, cosa ci puoi raccontare a riguardo?

Primo su tutti il ritorno degli ISP(Q Bert, Dstyles, Short Kut)…un suono classico imponente che ha devastato la 02 Arena di Londra, poi un vincitore made in Japan, Dj Yuto, che vince con un display di tecnica e musicalità ineccepibili, secondo Brace(Can) con una routine tratta dalla sua celebre esecuzione dmc online , terzo Traps(Usa) che non incontra i miei gusti, nè ha il carisma per un terzo posto ai mondiali. Nella mia tabella di giudice alle semifinali avevo dato Brace primo e il Japano secondo e Spell terzo…non mi ero sbagliato di molto…ma le gare sono così…e i giudizi van rispettati. Comunque il DMC si riconferma come la più prestigiosa e completa gara sul pianeta, speriamo il prossimo anno di rientrare nelle finali e di classificarci al meglio. KunKut, il rappresentante italiano, quest’anno ha fatto il suo, ed era alla sua prima esperienza mondiale, farà meglio in futuro.

(Why is it gotta be So Daam Tuff? TUFF CREW)

Finiamo con…qual è il futuro dell’Hip Hop?

Hip Hop è energia in continuo rinnovamento, nessuno può conoscerne il percorso e gli sviluppi che vedremo, di sicuro c’è più attenzione allo studio della nostra Storia e di chi ha pavimentato la strada che percorriamo.

Molto importante è trasmettere la formula originale, e dare la possibilità ed i mezzi a tutti per evolverla, nel rispetto della tradizione e della musica in generale. Hip Hop è luce libera che non ha bisogno di essere analizzata, giustificata, tradotta, codificata, riscritta.

Stop alle bugie, ai falsi pionieri italiani sbucati da ogni angolo per un attimo di celebrità e spazio alla gente con competenze serie e voglia di arrivare alle stelle.

Questo è tutto dal mio Mondo. Un saluto agli Eroi.
Dj SKIZO aka Badnewz4u2day

(I’m sick of niggas lying, I’m sick of bitches hawkin’
Matter of fact, I’m sick of talking NOTORIOUS BIG
)

disposto-a-volare

Credits Top Photo: Filippo Leonardi

Redazione Autore

Redazione
La gente di Gold. Quelli che stanno dietro al progetto editoriale del brand dorato.