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Paola Maugeri: disco rotto



Esattamente come dice l’immagine di cui sopra.
Ormai lo sanno tutti: i vegani sono tra gli esseri più rompicoglioni del pianeta. Peggio di loro ci sono solo i fan di Apple del 2011.
La cosa triste è così facendo i vegani non risolvono i problemi del mondo, rompono solo i coglioni rendendosi ridicoli e odiosi.

Mettiamo un gruppo eterogeneo di persone che va a mangiare al ristorante; gli si consegna loro il menù ed ognuno ordina per se stesso. Tranne uno.
Questa persona ci tiene a commentare che la pietanza “X” non la mangia perché il vitellino ha sofferto blablabla la mamma blablabla, la pietanza “Z” non la mangia perché il pesce anche se non ha voce soffre lo stesso e blabla, mentre la pietanza “K” non la mangia perché nonostante sia praticamente tutta verdura è avvolta in una pastella fatta con l’uovo e quindi niente.
Ed ordina insalata, menandola per tutto il pranzo che in quel ristorante non c’è nulla da mangiare per i vegani e blablabla.
Ecco, così facendo a me non viene voglia di non mangiare più carne, pesce e uova, a me viene solo voglia di non invitarti più a pranzo. Magari ci si vede dopo, per un succo di cactus.
I vegani sono una delle frange estremiste dei vegetariani, che ancora ancora sono tolleranti e tollerabili. Alcuni di questi si fanno prendere la mano ed iniziano una scalata a chi è più puro e a chi rispetta di più il pianeta (non che sia un male rispettare il pianeta, ma si può farlo dimessamente). Si inizia con l’essere vegani, quindi si passa ai fruttariani, ai crudisti, ai fruttariani crudisti e infine ai respiriani, la cui cultura non è in fortissima crescita, forse perché non durano molto.

Paula Maugeri 2

Preciso, se non si fosse capito, che non condanno il tipo di dieta, ma i modi di fare dei vegani, con la loro arroganza e supponenza, con il loro volersi porre al di sopra di un trono che non esiste e di cui non ce ne fregherebbe un cazzo, nel caso esistesse.

Il vegano, insomma, sente il bisogno di far sapere agli altri quanti fili d’erba ha mangiato a colazione e di quanto stia bene ed in armonia col mondo mangiando in questo modo, non mancando di far notare quanto invece non sia sano chi non segue la stessa dieta, negando anche l’evidenza.
Io sono sano, ho fatto gli esami del sangue 3 giorni fa e non ho nemmeno un valore fuori posto.
Mangio carne e verdure ogni giorno e faccio sport a giorni alterni. Ho tanti amici, un buon lavoro ed una famiglia felice.
Perché dovrei sentirmi inferiore ad un vegano? Eppure io non pubblico foto di carne vantandomi di quanto sia sanguigna, tenera, frollata e cotta al punto giusto, insultando le carote e chi se le mangia.

“I like beef and broccoli motherfucka, mind your God damn business” come dice Immortal Technique.
Ma al vegano serve qualcosa che rafforzi ancora di più la sua convinzione di essere superiore e quindi si erge a predicatore e tenta di convertire il prossimo suo (dicono perché ci tengono al pianeta, ma a me sembra tanto insicurezza).
E quando il vegano rimane solo, perché tutti i suoi vecchi amici sono al barbeque ecco che scatta la pazzia e si accanisce coi suoi animali.
Paula Maugeri 3

E’ il caso di Paola Maugeri, ex conduttrice di programmi musicali in televisione, ex testimonial dei gasatori per acqua Sodastream, ora riciclata al mondo dell’editoria.
Una vegana DOC, al punto che ha pensato bene di farselo scrivere sulla propria pagina Wikipedia.

PAOLAMAUGERIVEGAN2baffetti

E’ come se chiunque avesse una pagina wikipedia riportasse le proprie abitudini alimentari:
“Pinco Pallino, scrittore di romanzi rosa. Onnivoro. Gli piace molto la carne al sangue accompagnata con le patate”
“Tizio Caio, attore. Gli piace molto il branzino al cartoccio”
Per favore.
Insomma, Paola sul suo sito e sulla sua pagina Facebook parla praticamente solo di cosa cazzo mangia, è un disco rotto che ripete sempre le stesse cose.
Pensate che bello dev’essere andare a cena con lei, mentre vi parla della dieta alcalinizzante e sorseggia un invitante beverone con dentro questo e quell’altro ortaggio.

Paula Maugeri 4

Va bene, è il suo sito, la sua pagina facebook, che parli di ciò che vuole, tanto chi non la pensa come lei viene tacciato di ignoranza, di essere un troll che vuole fare disinformazione e viene bannato, coi relativi commenti cancellati.
Praticamente si circonda solo di gente che le dice quanto è bella e quanto è sana e quanto è verde il suo beverone.
Ma purtroppo con la storia del cibo vegan per cani e gatti ha pestato un merdone non da poco, perché si è scontrata con altrettanto gente estremista e pignola: GLI ANIMALARI.
“Come ti permetti di non dare da mangiare la carne al cane? Non lo vedi che ha i canini? E’ chiaramente un carnivoro! E poi non ha l’amilasi!” tuonano gli animalari.
E Paola, con tantissimo garbo, ma talmente tanto che si può definire “paraculaggine passivo-aggressiva” risponde:

Paula Maugeri 5

Tra i motivi per cui Paola trova che sia sbagliato dare da mangiare carne a cani e gatti troviamo:

Paula Maugeri 6

Quindi praticamente Paola ha tirato su sto casino per il 6% del contenuto di una scatoletta di cibo, che secondo lei è composta da scarti.
Paola vada a chiedere ai suoi nonni se intestini, interiora fegato e reni sono “scarti”.
Proprio lei che ha origini siciliane, dove il panino con la milza è tuttora una prelibatezza.
Per non parlare del fantastico lampredotto fiorentino, preparato appunto con gli intestini bovini.
Il resto degli ingredienti che cita, poi, mi ricordano tanto quelli all’interno del Kebab. O almeno così dicono le ridicole immagini di propaganda diffuse dai vari gruppi animalari su Facebook:

Paula Maugeri 7

Probabilmente, resasi conto di aver detto una castroneria (che si può riassumere con: la razza animale compie un’evoluzione nel giro di pochissimi anni, paragonata alla storia terrestre) si è rifugiata da un’altra temibilissima frangia: le psycho mammine.
Perché ok tutto, ma non toccate i bambini:

Paula Maugeri 8

Cioè:

Paula Maugeri 9

E insomma, arrabattandosi tra una sponsorizzazione e una presentazione, arruffianandosi consensi da una parte e dall’altra (recentemente Paola ha posato per una campagna a favore del consumo di pesce, purché sostenibile: http://www.veganzetta.org/fishlove/ ) la nostra paladina cerca di sbarcare il lunario vendendo i suoi libri in cui, mentre ciarla dei cazzi suoi, parla anche di veganesimo, di impatto zero e di ricette etiche.
Il tutto su 160 pagine di pura, bianchissima, cellulosa. Con brossura.

A questo punto penso si possa affermare, e quindi anche aggiornare la relativa pagina wikipedia, che Paola non è proprio vegana, quanto più paracula.