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Toy Fair di New York: la più grande mostra del giocattolo



Mentre si stanno per esaurire le grandi sfilate della settimana della moda newyorkese, nella Big Apple si consuma un evento che forse sociologicamente è più interessante delle passerelle. Se infatti le tendenze in materia di vestiti cambiano ogni anno, anche i trend per i più piccoli si evolvono e ci raccontano qualcosa sulla nostra società e sulla direzione in cui stiamo precipitosamente andando.

La Toy Fair che si è tenuta presso il Javits Center è la più grande fiera specializzata del settore giocattolo dell’emisfero occidentale, questo significa che tutto, ma proprio TUTTO è in mostra da tutto il mondo: dalle tradizionali bambole alle più svariate macchinine, dai giochi outdoor a quelli creativi, fino alle invenzioni più tecnologiche ed avanzate disponibili sul mercato.

Se da un lato la preponderanza degli espositori ha proposto prodotti in linea con la sensibilità odierna (plastiche, materiali alternativi e dalla tattilità tutta particolare perché frutto di elaborate ricerche chimiche), dall’altra è presente anche un forte richiamo all’artigianalità del giocattolo, soprattutto per le fasce d’età più piccole, in cui forme e interattività sono limitate e semplici, ma dove conta invece molto l’estetica naturale e intuitiva degli oggetti.

Altro fattore essenziale fra i meccanismi sfruttati è la veicolazione mediatica attraverso collegamenti con il mondo della televisione, del cinema, ma anche dei racconti della letteratura per l’infanzia ovviamente (è così che l’orsetto del film TED diventa un vero compagno d’avventure, come anche il piccolo BOO, che nel 2012 ha sfondato come il cane più carino del mondo, a cui sono state dedicate pubblicazioni e infinite pagine di immagini sui blog di tutta la rete).

Considerazione necessaria da fare è che, mentre gli adulti sono sempre più affetti da sindromi da Peter Pan e similia, i bambini al contrario sono sempre più trattati e rappresentati come piccoli adulti, con una vanità da alimentare in età assai precoce per le bambine, ed un senso della competitività e della lotta suggerita velatamente per i maschietti che, nella vita virtuale di videogiochi, imparano le leggi dell’aggressività ormai universale.

Piccola nicchia in cui riporre le speranze: il grande sviluppo di giochi creativi che danno sfogo all’istinto artistico dei bambini del futuro. Nicchia in espansione invece quella dei giocattoli da collezione, i cosiddetti Vinyl Toys che spesso vengono prodotti in tiratura limitata e sotto la direzione di artisti contemporanei.