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PARE UN DUE SU UN TRE
Cinema

Old, di M. Night Shyamalan



Allora, innanzitutto Shyamalan ha fatto un film sul tempo che passa, ma lui non è mai invecchiato (è tipo uguale a quando fa il cameo nel “Sesto senso”), ha quindi fatto chiaramente un patto col diavolo: ogni tanto fa uscire un film inguardabile e il demonio lo fa rimanere giovane.
“Old” purtroppo l’ho visto quando era la sua pausa fra un capolavoro e l’altro. “Old” è il film inguardabile che permetterà al nostro M. Night di vivere ancora con la faccia da ventenne per qualche altro anno.

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Inizierò però, contrariamente a quanto uno si aspetterebbe, spezzando una lancia a favore di Shyamalan, e dicendo che, senza fare spoiler, se uno si guarda i suoi film ormai vuole il colpo di scena che ti fa gridare al cinema, un po’ come quando è apparso SPOILERSPOILERSPOILERQUESTOINVECEÈUNOSPOILER (forse ormai caduto in prescrizione) Bruce Willis alla fine di “Split”.

Ecco, con un curriculum così come fai a non aspettarti il pezzo allucinante che ti fa sentire stupido per aver creduto una cosa E INVECE POI era un’altra?
Ma pure Shyamalan si sarà rotto le balle di usare sempre lo stesso espediente, e quindi stavolta ci stupisce non stupendoci (vabbè, così so’ brava pure io, Shamàlaya).

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Altra cosa per la quale è in effetti valsa la pena di vedere il film è la regia, che è pacchiana al modo giusto. Movimenti di macchina pazzi, inquadrature con la profondità di campo, angolazioni strane, tutto esteticamente gustosissimo. Bravo, quello sicuramente io non lo so fare.

Ecco, poi però uno alla fine si stufa di vedere il regista che fa le panoramiche a schiaffo, e si concentra sulla trama; e la trama è una tragedia: non solo è brutta, ma è pure scritta male.
Questi per un’ora e mezza cercano di metterci ansia in tutti i modi e non ce la fanno MAI, in nessun modo.

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Stai là, guardi lo schermo e dici: “e allora?”, compreso il pezzo clou del terrore che dovrebbe essere inquietante, e che invece fa ridere, porca miseria. Parliamo anche un attimo della recitazione: tutti che urlano e si sbracciano in continuazione, sembrano i bancarellari di Porta Portese la domenica all’ora di punta. Non ci siamo, Shama’.

Ah, una cosa importante: non vi guardate il trailer, è più didascalico dello spiegone finale di “Joker” e (non sto scherzando) racconta tutto il film. Per fortuna che l’ho visto dopo.
Cioè, oddio, forse se l’avessi visto prima avrei terminato l’agonia in un paio di minuti, e poi mi sarei andata a rivedere “The Visit”, non dormendo per i successivi sei mesi (true story, bro).


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