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Scratch Boundaries – Dj Bront taglia i suoi confini sonori



Lo scorso 27 Maggio è uscito “Scratch Boundaries”, il secondo disco ufficiale di Dj Bront; disk jockey milanese classe ’93, quattro volte campione DMC ed attuale campione italiano in carica.
L’album è disponibile in versione digitale (Link Spotify) e anche in versione vinile. Quest’ultimo contiene una speciale bonus track: uno scratch tool con i vocals utilizzati nel disco; e si può ordinare tramite il sito ufficiale di Bront (Link al sito).

“Scratch Boundaries” è un progetto composto da undici tracce strumentali realizzate interamente da TwentyTwo, producer di Real Talk. Il disco però, come si può intuire dal titolo, non è un “semplice” beat tape; il tutto infatti è condito ed arricchito dagli scratch dei dj che vi hanno partecipato.
All’interno del disco infatti, Bront, ha collaborato con moltissimi colleghi, nove precisamente, provenienti dalle più disparate parti del mondo; dagli States al Giappone, dall’Algeria alla Russia.

Dj_bront- Scratch boundaries -cover-goldworld

“Scratch Boundaries”

  • “Intro”
  • “You Must Follow” feat. Dj Kitsos (Grecia) 
  • “It’s Ghastly” feat. Dj As-One (USA) 
  • “The Greatest Power” feat. Dj 14 (Giappone) 
  • “Devastating” feat. Dj Wallzee (Australia) 
  • “The Italian Job” feat. TY1 (Italia) 
  • “Hit Me” feat. Statik (Inghilterra) 
  • “Raw” feat. Dj Nino Leal (Brasile) 
  • “Can’t Stop” feat. Dj Dino (Algeria) 
  • “All I Want” feat. Dj Chell (Russia) 
  • “Outro” (Freestyle) 
  • “Only 4 Dj” (Bonus Track) [Esclusiva Vinile]

Se vi piace un certo tipo di suono, quello del sud degli States, con il bass bello forte e quei ritmi un po’ alienanti; quel tipo di suono che si definiva Southern Hip Hop fino a qualche anno fa (perché ora chiamiamo tutto Trap); e se vi piace il suono del graffio sul vinile, sono abbastanza sicuro che apprezzerete “Scratch Boundaries”.

Lo dico perché è un viaggio sonoro di circa venti minuti, in cui vieni trasportato in quel mood; i vocals e gli scratch realizzati dai dj completano perfettamente i beat; e si vede che arrivano tutti dal mondo delle battle.

Dj Bront – DMC Italy 2020 Online (Primo Posto)

Ero già stato attirato dal singolo con TY1: “The Italian Job”, come dicevo è proprio uno di quei tipi di sound che preferisco; ed ho apprezzato molto anche il disco. Quindi ho voluto far qualche domanda a Bront per togliermi qualche curiosità!

Ciao man, ti va di raccontarci meglio come è nata la voglia di connettere questa rete globale di deejay?

Ciao e grazie per lo spazio! Quando lavoro a un nuovo progetto musicale cerco sempre di fare qualcosa che non sia già stato fatto. Da qui l’idea di fare un disco con dei Dj che, come me, negli ultimi anni sono stati protagonisti nelle maggiori battle, facendoli però esprimere nell’ambito musicale/discografico.

Il Dj, per come lo intendo io, può essere più di una “spalla”, può anzi prendersi un ruolo da protagonista anche quando si parla di canzoni… E in certi casi, quando ci sono le skill, deve prendersi il suo spazio!

Conoscevi già i tuoi colleghi dj partecipanti o vi siete connessi proprio per collaborare sul disco?

Tieni conto che negli ultimi tre anni (2018-2020… quelli 2021 si terranno dopo l’estate) ho partecipato a 3 mondiali: l’IDA World a Cracovia e il DMC World a Londra ed online (causa pandemia).
In queste occasioni ho avuto modo di conoscere i Dj che poi ho invitato nel disco.
Con alcuni ci siamo incontrati praticamente ogni anno, ad esempio con Kitsos, il Dj greco che è attuale campione del mondo e con cui ho fatto uscire il primo singolo.

Quando ho proposto ai Dj questa idea del disco son rimasto piacevolmente sorpreso, perché hanno accettato tutti con grande entusiasmo e sono stati molto partecipativi, e questo mi ha fatto capire che si era creato un bel rapporto di stima reciproca.

Come dicevo mi piacciono molto i beat del disco, well done TwentyTwo. Qui però troviamo nove dj ed un producer, come mai hai scelto di collaborare con un solo producer?

TwentyTwo è un fratello. Oltre a essere un ottimo producer è anche un’ottima persona.
Quando ho pensato a “Scratch Boundaries” e a chi avrebbe potuto accompagnarmi in questo viaggio, sapevo che lui era la persona giusta perché ha capito subito il valore del progetto e i suoi beat sono adatti per arrivare alle orecchie di tutti con enorme energia, coinvolgendo l’ascoltatore; e che quindi saremmo riusciti a coinvolgere un pubblico più grande nonostante i brani fossero interamente performati da Dj che screcciano.

Dj_bront-goldworld
Dj Bront

Ho ascoltato molto volentieri la chiacchierata che hai fatto con DJ Kamo qualche giorno fa (Link); si può facilmente capire quale sia il tuo approccio alla disciplina.
Cosa hanno le Battle che ti attira maggiormente rispetto ad un classico set da club?

Un saluto a Dj Kamo!
Beh, i Dj Set ovviamente si possono fare a vari livelli di capacità, stile ecc. Io stesso ho mosso i primissimi passi nel mondo del Djing imparando a mixare molto prima di avvicinarmi al turntablism.

Premesso questo, credo che una situazione di Dj set, per me, non sia stimolante in quanto è una cosa che possono fare davvero tanti altri Dj (chi meglio, chi peggio, naturalmente…).
Invece mettere giù una routine da battle è di base più complicato, fare una gara è più avvincente e la vittoria rimane nel tuo palmares… E quando vinci e ti imponi più volte, anno dopo anno, in diverse categorie, non è un caso, vuol dire che sui giradischi sai starci, non ce n’è, nessuno può toglierti questo dato di fatto.

La versione digitale è un disco per “ascoltatori”, nella versione vinile invece troviamo una bonus track con un tool per gli addetti ai lavori. Anche questo dettaglio ci conferma un occhio di riguardo verso il Djing.

Sì, l’idea è stata abbastanza naturale… Quando ero più piccolo e finivo di ascoltarmi un brano con degli scratch la prima cosa che facevo era mettermi a mia volta a screcciare.

Penso che dopo aver ascoltato “Scratch Boundaries” salga la voglia di mettersi sui giradischi ed in questo modo l’ascoltatore non deve nemmeno cambiare disco, ahaha.

Quando si associa lo scratch a questo tipo di sonorità mi prende particolarmente bene. Non è sicuramente un suono da tutti i tipi di club, ma se sentissi un sound del genere in un “locale”, oggi, dopo due anni di musica in casa o in macchina; personalmente credo che impazzirei.

Guarda il mio “goal” è proprio questo: fare un tipo di musica dove lo scratch e il Dj siano protagonisti, uscendo dalla “nicchia” e abbracciando un pubblico più ampio.

La musica è bella perché è un linguaggio universale in cui le emozioni vengono trasmesse anche senza usare le parole… E a me il turntablism ha trasmesso emozioni, come a tante altre persone, quindi perché limitarsi?


Le tracce “The italian Job” e “The Greatest Power” sono presenti in Beatz Treat, la Beat Radio Playlist di Goldworld.