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Rap

Kill The Beat #5: Kiffa



Kill The Beat è il nome del format ideato da Litothekid aka Paolito ed ambientato al Substrato Studio, il quinto ospite dello show è Kiffa.

Kiffa è uno storico MC della scena torinese, classe ’77, attivo fin dagli anni ’90. Compagno di crew di Zuli, è anche un grande esperto di tutto ciò che circonda l’ambiente Hip Hop. Il rapper ha all’attivo due album: “In My Room” uscito nel 2011, e “Clessidra” (Link Spotify) pubblicato nel 2019.

Sulla potente strumentale di Paolito, che sfoggia un sound bello “duro”, Kiffa ci presenta un flow pieno di barre ed incastri, che arrivano all’ascoltatore con un impatto davvero notevole.
Il rapper, in pochi minuti, ci fa capire il suo punto di vista: ci sono riferimenti alla Golden Age e riferimenti autobiografici; ma allo stesso tempo l’MC ci presenta anche le sue critiche alla scena attuale ed alla società moderna.

Kiffa killing the beat

Substrato Studio – Kill The Beat:
1) Lince
2) Brattini e Feib
3) Mauràs
4) Rakno
5) Kiffa

La prima stagione di “Kill The Beat”, sfortunatamente, sembra essere terminata; abbiamo colto questa occasione per fare qualche domanda a Litothekid e toglierci qualche curiosità.

Litothekid aka Paolito - Kiffa
Litothekid aka Paolito

Ciao Lito, premetto che ho seguito con molta attenzione il format, mi piace un tot. Raccontaci, come è nato Kill The Beat?

“Negli ultimi anni ho passato molto più tempo sulle macchine, a studiare il suono ed a produrre beats, che non con la penna in mano o al microfono. Oltre ad alcune collaborazioni ed alcuni EP strumentali sentivo l’esigenza di collaborare con altri artisti in un progetto mio in cui potermi mettere in gioco “dall’altra parte del vetro”.

L’idea di questo progetto era nata con l’apertura del Substrato Studio già nel 2016, ma per vari impegni di lavoro non sono riuscito a metterla in pratica prima di inizio 2020. A quel punto ho fatto una selezione di beats ed ho iniziato a contattare i vari artisti che volevo coinvolgere.”

Credo che per un progetto del genere una giusta sinergia sia una delle cose fondamentali. Come è stato organizzare tutto? E come ti sei trovato nel collaborare con gli Ospiti?

“L’organizzazione è stata molto semplice. Per ogni episodio ho pescato dal mio archivio alcuni beats che credevo fossero più adatti all’MC da coinvolgere. Quando è stato possibile, abbiamo organizzato una listening session in studio, in cui dopo aver presentato all’artista il progetto la mia proposta è stata più o meno: “Scegli un beat e uccidilo”. Solitamente dopo alcuni giorni seguiva la recording session ed il video shooting con l’artista.
Dopo questa prima fase seguiva la fase di post produzione, in cui io mi occupavo di mixaggio e mastering della traccia mentre Giuliano Succi, che si è occupato di tutte le riprese, era intento a montare il video.

Gli artisti coinvolti sono tutti artisti della scena Torinese, che gravitano attorno al Substrato o che ho avuto modo di incrociare lungo il mio percorso. Ritengo siano alcuni fra i più validi a farlo in città; ed ho scelto di coinvolgerli perché penso che siano tutti MC che hanno originalità al microfono e che sanno come uccidere un beat, con la loro attitudine ed il loro flow. Voglio ringraziarli per la loro professionalità ed entusiasmo, You killed it!”

Sono davvero curioso, quali piani avete per il futuro? Ci sarà una prossima stagione?

Gli episodi dovevano essere 5 ed avremmo dovuto chiudere la stagione con Kiffa, ma diciamo che avevo ancora qualche beat da uccidere così ho coinvolto ancora qualche tiratore scelto.
Per la prossima stagione invece si vedrà, concluderemo questa con un finale aperto, per non precluderci niente *ride*.
Intanto seguite la pagina Substrato Studio per scoprire chi sarà il prossimo ospite del Kill The Beat.

Grazie per lo spazio.”