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La vera battaglia di Ensi | Il Rap come medicina per un mondo migliore



Ensi

La vera battaglia di Ensi non è uno scontro a due, per dimostrare chi è il più forte, chi è il king nell’arena, ma è piuttosto qualcosa di più sottile e penetrante che attraverso un intento, radicato in profondità, cerca di tenere accesa la fiamma della coscienza “ora che l’acqua ci taglia la gola.

Il viaggio di Ensi è un cammino probabilmente impegnativo o perlomeno poco comodo fin dall’inizio. Nato il 13 dicembre del 1985 da una famiglia catanese e vissuto nel quartiere di Alpignano nella periferia di Torino. Ensi è come un bambino cresciuto troppo in fretta, che si è caricato di responsabilità diventando adulto molto presto, ma non per questo perdendo di vista la centratura nelle cose davvero importanti, necessarie e imprescindibili. Se da una parte la vita lo ha messo davanti a degli ostacoli particolarmente impegnativi, dall’altra  è riuscito ad evocare una forza e una determinazione da Eroe, che lo hanno spinto ad affrontare le prove del vivere rimanendo in piedi nonostante tutto. Il modo più autentico per inscenare questo scontro di petto con le prove della  vita sono state le Battle di Freestyle, di cui è diventato simbolo per eccellenza.

Fin dall’inizio della sua carriera artistica Ensi ha conquistato i suoi traguardi con l’impegno, la fatica e la determinazione a ritagliarsi uno spazio sacro e intoccabile, dove lui potesse difendere i pilastri di un sentire straordinario e collegato direttamente alla radice della verità intima. Può essere che la spinta ad affrontare prove estremamente difficili, come il freestyle di quel livello, derivi da un’ insicurezza di base, covata da ragazzino a causa della sua ipersensibilità, che Ensi ha sublimato mettendosi alla prova sui carboni ardenti, come a voler esorcizzare una tensione antagonista alla liberazione del Sé. Proprio il successo e l’approvazione ricevuta nel periodo delle Battle, forniscono gli ingredienti apparentemente mancanti per iniziare un percorso  di accettazione profonda di sé stesso. Nell’album V Ensi si spoglia di tutto e diventa osservatore di sé stesso con una sensibilità nuova, maturata con l’esperienza del vivere.

E’ forse qui che Ensi riesce ad integrare i due opposti troppo spesso in conflitto tra loro, durezza e dolcezza, maschile e femminile interiori, insicurezza e determinazione,  in una sorta di resa consapevole e quindi accettazione nonché gratitudine verso i drammi del passato. E’ secondo me a questo punto che Ensi inaugura un cammino di guarigione delle ferite, rendendosi responsabile in prima persona di sé stesso, dei propri successi, così come dei propri inciampi. In questo momento inizia a delinearsi con una chiarezza cristallina il suo percorso artistico che lo chiama ad  intraprendere una vera e propria battaglia e missione interiore.

La vera battaglia di Ensi

Ensi combatte con fierezza, coraggio e sensibilità delicatissima tutto ciò che inquina la vita , primo tra tutti il veleno che ognuno di noi può tirare fuori da sé stesso. La saggezza che emana nell’osservare lo scenario umano, a volte mi lascia senza parole, perché nella sua semplicità Ensi riesce a portarci al nucleo, senza mai distrarre lo sguardo in giochi di parole che decorano lo spazio a disposizione. Quando attacca sul beat  traccia una linea retta, molto definita e precisa perché non ha tempo da perdere in chiacchiere vuote, ogni parola pesa di brutto e ci consente di entrare in diretto contatto con la sua visione intima e radicale.
Le sue rime a volte sembrano le parole di un fratello che ti mette una mano sulla spalla e condivide con te il dramma del vivere, a volte sembrano quelle di un Padre che ti sprona e ti spinge a superare i tuoi limiti, a volte quelle di una Madre che ti comprende e ti accetta a prescindere, a volte quelle di un figlio che ha ancora molto da imparare e non si sentirà mai arrivato del tutto. Ensi è tutto questo, perché è un essere umano talmente autentico e sincero da non trattenere nulla per sé.

Il donare qualcosa di unico e sacro è un imperativo continuo e martellante e ognuno di noi può essere profondamente grato a questo guerriero che porta avanti una battaglia profondamente sentita e viscerale, che riguarda le nostre radici profonde, quelle radici che ci accomunano sotto lo stesso tetto, come esseri appartenenti ad un’unica grande tribù, custode di qualcosa di estremamente prezioso.

Con CLASH Ensi inaugura la sua missione mettendo il turbo, risvegliando attraverso un sound assolutamente innovativo, con contaminazioni interessantissime, un’energia da MC straordinario. La potenza del flow che è stata una caratteristica indiscussa fin dall’inizio e il fuoco che attiva sul palco, gli consentono di ridurre in cenere tutto ciò che si allontana dalla vita vera, dal rispetto, dall’amore e dalla fratellanza. Sul palco Ensi crea attraverso la condivisione e la collaborazione del pubblico, un vero e proprio spettacolo a volte estremamente divertente ed energico, altre volte invece emozionante al punto di commuovere.

Ensi

La missione di Ensi è quella di un predicatore di altissimo livello spirituale, ricorda i Rasta Man di tutto rispetto, che utilizzano la musica e il palco per celebrare una comunione di nobili intenti. Nel Rap Ensi trova la via maestra per realizzare la sua battaglia personale e collettiva e con CLASH AGAIN rinnova la promessa di mantenere viva la fiamma della Verità.

Ensi promette di non tradire la radice di questa cultura, che deve per forza di cose raccontare il vero e farlo anche con una certa carica, o meglio fotta. Le sperimentazioni musicali e la scelta dei featuring sono interessantissimi e rendono ancora più ricco il viaggio che l’artista ci propone. Il realismo viscerale e amorevole di Ensi è qualcosa di estremamente necessario in questo periodo storico.

C’è un brano molto speciale che a mio parere è un po’ la radiografia del cuore di Ensi e quindi il  succo della sua visione, Heart of Clash. Il brano unisce tre perle ( VITA INTERAFRATELLO MIOCOMPLICATO) raccontate attraverso un video che è un capolavoro in tutti i sensi.
Auguro a questo artista di continuare questa battaglia attraverso opere d’arte di questo spessore. Gli auguro anche di trovare il giusto sostegno nel suo percorso, affinché non si senta solo in questo viaggio, ma unito ad una famiglia di esseri svegli e sinceramente ancorati all’imprescindibile.