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PER PICCHIO PINCHERNACOLO
Street art

Un pagliaccio sui muri delle città



Si chiama “Asino N.11” ed è il nuovo street artist che invade i muri con i suoi clown.

La figura del pagliaccio ha sempre colpito l’immaginario artistico, in film, libri, televisione. Dal pagliaccio assassino di IT, ai clown di DumboGiulietta Masina truccata da pagliaccio nel film “La Strada” che ha valso l’Oscar a Federico Fellini, “Ridi Pagliaccio” di Enrico Caruso, fino a Ronald McDonald, il simbolo della catena di fast food. Anche Joker, la nemesi più famosa di Batman è un crudele clown.

Andiamo per ordine.

Un nuovo pagliaccio si sta aggirando per le strade, una forma di street art sta invadendo le notti della Toscana e oltre… il pagliaccio di Asino N.11.

Forse qualcuno si sarà accorto che in alcune strade di alcune città della Toscana come Pistoia, Prato, Firenze, Pisa sono apparse delle strane maschere, visi gialli con un grosso naso rosso. Il volto sembra sereno, ha gli occhi chiusi e un sorriso quasi ironico, il naso è rosso, grosso e ingombrante. Indubbiamente si tratta di pagliacci.

Si moltiplicano le segnalazioni, sui social, Instagram e Facebook, in primis, c’è chi l’ha vista a Follonica, chi addirittura a Milano, nei pressi del Politecnico.

Poi finalmente lo street artist si palesa aprendo una pagina su Facebook e un profilo Instagram e rivela per l’appunto il suo nome: AsinoN.11.

Un asino, dunque, che colloca maschere attaccandole al muro di pagliacci. Il senso? Un mistero. O forse non c’è. O forse c’è ed è il senso della street art, quello di esistere e collocarsi sui muri un po’ tristi delle nostre città, tra le pubblicità staccate, i manifesti elettorali e le insegne dei negozi uguali in tutte le provincie. Una maschera da pagliaccio, all’apparenza sempre uguale, come un brand ripetuto, come il volto di Andrè The Giant per OBEY o i topi per il francese Blek le rat. La street art ha sempre usato la ripetizione, come il nome della tag nei graffiti, come mezzo di affermazione del proprio esistere, un mezzo preso dal mondo del merchandising e fatto proprio dagli artisti metropolitani.

Le maschere sono solo all’apparenza tutte uguali. Se le prime erano semplici, gialle con il naso rosso, adesso lo street artist si sta evolvendo, aggiungendo particolari, intarsi e colori, a volte riprende le maschere messicane, a volte gli occhi a croce dei pagliacci da circo e poi la sua firma AsinoN.11 sul viso.

Qualche volte le maschere vengono staccate dalle autorità locali, più spesso vengono lasciate li in balia degli occhi e degli smartphone dei curiosi passanti.

Seguiamo le gesta di questo street artist, attendendo i suoi messaggi, come un nuovo Heinrich Böll e il suo libro “Opinioni di un clown”.