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QUINDI MI STATE DICENDO CHE…
EVENTS

Super Hiro (-1)



Flyer dell’evento

Il centro ballo e ricreativo di via Panzani 23 aveva orari piuttosto elastici, anche se per ovvi motivi di clientela, soleva tirare giù il bandone prima di mezzanotte. Giovedì 28 Febbraio al suddetto centro si sarebbe tenuto il 67° festival del liscio, per l’occasione suonavano “i soli nascenti” gruppo di nicchia di veneranda età con dubbi trascorsi sanremesi. La scaletta prevedeva pochi e piuttosto lunghi pezzi, tutti chiaramente in italica lingua.
– Sicuro che il posto sia questo Jack?
– Sì Jonh
– Non mi piace Jack
– Ancora è presto, dice il mio amico che prima di mezzanotte non inizia la festa
– E che ore sono?
– Mezzanotte e otto
– Jack, secondo te verrà sarina?
– Spero di sì Jonh!
– Come hai detto che si chiama il tipo che suona?
– Danex.
– E quanti anni ha?
– Sui venti e qualcosa, credo, ma vuoi star tranquillo!
– Quello lassù sembra più vecchio, è più vicino ai cento
– Cazzo, ma credi che sia cieco? Lo vedo benissimo! Aspetta e vedrai!
“I soli nascenti” erano composti da: Oscar (alla chitarra) vedovo ottantaduenne con la passione per le bocce e le passeggiate notturne in compagnia del proprio cane; Guido (batteria) settanta anni ex autista dell’autobus; Marcello (basso) il più giovane del gruppo con soli sessantatre anni e trascorsi nell’esercito e Linux (voce e fisarmonica), sessantanove anni, sposato sei volte e cultore della buona cucina. Tutti fumatori. Il nome del gruppo lo aveva deciso Mario, fondatore ormai morto, suonava la pianola, aveva finito i propri giorni da uomo libero dopo aver ottenuto un lottato divorzio, amava i vestiti colorati. L’età avanzata dei ballerini e l’eccessivo calore del locale, esentavano l’atmosfera da colpi di scena, noioso per scelta, avrebbe detto Mario.
– Senti Jack, non mi piace, io me ne vado!
– Ma vuoi rilassarti, dobbiamo restare, almeno fino a chiusura!
– Dobbiamo? Dobbiamo? Ma che cazzo di dovere è?
– C’è bisogno di noi Jack!
– Ma quel Danex, a che ora deve arrivare?
– Dovrebbe già esser qua.
– Già, ma non vedo nessuno Jack, non vedo un cazzo di nessuno!
– Cerca di rilassarti ok? beviti qualcosa, balla…
– Balla?
– Sì, balla!
– Ma ti sei guardato intorno? Potrebbe morirmi qualcuno tra le braccia!
La musica finì di colpo, e non fu normale il silenzio che seguì, sembrava che tutto fosse in qualche modo collegato, come in un carillon. I vecchi si separarono dalle vecchie, nessuno disse niente, solo un grazie uscì dal palco e poco più, poi d’improvviso apparve da dietro la massa rugosa di gente, un cartellone, “roba seria” pensò Jack, recitava: Super Hiro e qualche altra parola che non si riusciva a leggere, ma la cosa più incredibile fu vedere la data, una cosa mai vista, il 29 di un mese che durava solo 28, “questi di Gold hanno fatto strada” si disse fra se e se.
– Andiamocene da qui Jonh!
– Ok Jack
– …
– Lo sai che domani è il 29?
– Ti sei bevuto il cervello?
– Domani sera c’è una festa Jack, domani è il 29
– Fa come vuoi Jonh, maledetto Danex.
In poco meno di un minuto il locale era già vuoto, pavimento limpido e aria nuovamente respirabile, Jack e Jonh si misero i cappotti e si buttarono nella normalità di via Panzani, “siamo maledettamente lontano da casa” disse piano Jonh. “io non ho fretta” rispose sicuro Jack.