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DOVREBBE STARE IN UN MUSEO
MUSIC

Elio in scena con Fu…Turisti



Ieri sera ho avuto l’onore di assistere alla “prima mondiale” di Fu…Turisti, un nuovo progetto
che coinvolge Elio. In occasione del centenario della nascita del movimento futurista, Elio ci guida in un viaggio cibernetico nel futuro che è stato e che verrà, un viaggio esilarante e irriverente alla scoperta del futurismo tra canzoni originali, reperti d’epoca e letture semi-serie. “La magnifica spedizione fu…turista della spedizione a Marechiare per uccidere il chiaro di luna”, si tratta della cronaca di un immaginario e fallimentare viaggio da Milano a Napoli, dove Marinetti, se non avesse sbagliato il calcolo delle fasi, avrebbe voluto scaricare qualche revolverata contro la luna.

La prima parte è un vero e proprio viaggio nel mondo futurista, narrato in dieci canzoni, con testi originali composti dallo stesso Elio e Piero Bodrato su musica originale di Nicola Campogrande.

Nella seconda parte è stata presentata un’antologia di canzoni futuriste composte da Rodolfo De Angelis ed arrangiate da Alessandro Nidi, da “Ma cos’è questa crisi?” (1933) a “Tinghe Tinghe Tanghe” (dichiarata come la canzone dell’estate), da “Pesci e frutti di mare” a “Il mondo che fa”, inframmezzate da letture del “Manifesto futurista” e di “Come si seducono le donne”, due dei volumi partoriti dal genio di Filippo Tommaso Marinetti.

fu-turisiti

In scena:

Elio, voce
Danilo Grassi, capomacchina e percussioni;
Corrado Giuffredi, clarinetto;
Giampaolo Bandini, chitarra;
Enrico Fagone, contrabbasso;
Cesare Chiacchiaretta, fisarmonica

La serata si è svolta nella villa Medicea di Poggio a Caiano e, come ogni volta che vado a vedere qualcosa che coinvolge almeno un elemento di Elio e le Storie Tese, l’esperienza è sia ludica che di apprendimento. In qualche modo, oltre al divertimento, c’è sempre un aspetto educativo. Al di là del fatto che la struttura dello spettacolo era proprio impostata a convertire al futurismo, un pubblico di passatisti. Esperimento tra l’altro realizzato con successo. Tra le tante, memorabile la parte in cui Danilo Grassi (tra le altre è stato il direttore di orchestra del Frankenstein) ha suonato la bicicletta.

Per info sulle prossime date andate qui.