Premio Speciale Nastri D'Argento
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Jacopo D’Amico, noto come Dargen D’Amico, JD’, e, in passato, Corvo d’Argento, è nato a Milano nel 1980. E’ un rapper, cantautore, beatmaker, disc jockey e produttore discografico italiano, fondatore dell’etichetta discografica indie Giada Mesi assieme a Francesco Gaudesi. Si autoproclama “cantautorap” ed “emo rap”. Ecco la nostra intervista all’artista dietro agli occhiali da sole. Una…

Dargen D’Amico nasconde se stesso dietro occhiali scuri

Scritto il 21/05/15 da Mirko Psaiko Monti

Jacopo D’Amico, noto come Dargen D’Amico, JD’, e, in passato, Corvo d’Argento, è nato a Milano nel 1980. E’ un rapper, cantautore, beatmaker, disc jockey e produttore discografico italiano, fondatore dell’etichetta discografica indie Giada Mesi assieme a Francesco Gaudesi.

Si autoproclama “cantautorap” ed “emo rap”.

Ecco la nostra intervista all’artista dietro agli occhiali da sole. Una conversazione in amicizia.

Le Eolie e Milano: dov’è che Jacopo diventa Dargen e quanto hanno influito questi luoghi sul tuo percorso artistico?

Jacopo non diventa mai Dargen, son due animali ben distinti. Milano sicuramente ha influenzato la scelta di comporre su tessuti musicali e con tecniche di comunicazione “urbani”. Le Eolie hanno influito sulla scelta di essere un disadattato, un  solista. Alle Eolie per molto tempo è mancato il ricambio genetico, fortunatamente mio nonno materno veniva dall’Etna e fondamentale è che da qualche parte negli avi paterni ci sia una dose di sangue vichingo, quindi sono rosso con le luci giuste.

Partiamo dai tuoi primi passi: la prima volta che ti ho sentito eri sulla traccia insieme a Chief, Zippo e Guè nel primo album di Dj Enzo. Questo Corvo D’argento sembrava un giovane molto promettente, tanto da far parte di questa crew con pezzi da 90. Come è nata questa collaborazione? Come “Circolo” avete fatto altro insieme?

Con Gue eravamo compagni di liceo. Chief e Zippo erano due nomi già storici al tempo a Milano. Li conobbi da subito e legai, a 14 anni cominciai a frequentare il Muretto, giravamo le Jam di freestyle d’italia. Pezzi da 90 anni ’90.

Si arriva poi alle Sacre Scuole, continua la collaborazione con Guè e si aggiunge Jake. Album oggi ricercatissimo, della serie quello che tocchi diventa oro. Cosa ti ha dato questa esperienza?

Mi ha smaliziato, abbiamo fatto i primi concerti, ricordo con tenerezza quel periodo.

Dargen D'Amico

Inizia poi la tua carriera solista con Musica Senza Musicisti. Devo fare coming out: all’epoca non digerivo il tuo modo di fare rap e ho snobbato totalmente l’uscita di questo album, e pure quello dopo. Poi col tempo mi sono dovuto ricredere, e mi è costato. Infatti il tizio che mi ha venduto Musica Senza Musicisti s’è intascato 50 €. Il disco è a mio parere molto particolare, tratti temi lontani dai canoni classici del rap. La domanda è questa: quante critiche ti è costato un brano come Analità Trasversale?

Quel disco non lo puoi criticare, non saprei da dove cominciare, è nato fuori da tutto.

Domanda a bruciapelo: ti reputi una persona generosa?

Non credo di esser mai stato messo davvero alla prova.

Ti ci metto io! Di Vizi Di Forma Virtù. Questo mi manca, maledetta cocciutaggine da purista anni 90. Doppio album che contiene delle vere e proprie perle: Arrivi Stai Scomodo e Te Ne Vai è la mia preferita. Il tuo stile si consolida e per i fan diventi DarGenio. Che effetto ti fa quando paragonano la tua musica alla poesia?

In Italia o scrivi pop italiano da RTL e Radio Italia o scrivi poesia, nessuno escluso.

Esce CD’, prima in digitale in due parti e poi in copia fisica. Qui io rivedo le mie opinioni e mi parte il trip. Molti brani hanno sonorità vicine al gusto del grande pubblico. È così o è il grande pubblico che ha gusti simili alle tue sonorità?

Tutto ciò che ha un suono m’intriga. Facciamo tutti parte del grande pubblico per osmosi.

Sul web esce Balerasteppin’, dove insieme a Nic Sarno riproponi brani della storia musicale italiana rappandoli su basi tecno. Risultato: giovani pischelli si approcciano a De Andrè grazie alla tua versione della Guerra di Piero. Quando fate il bis? Quali brani vorresti proporre?

Quel progetto è nato senza essere programmato come le migliori gravidanze. Nic lo vedo una volta al mese per cena ma non parliamo mai di Balerasteppin. Però nel futuro non vedo impossibile niente.

Nostalgia Istantanea, vinile, due brani lunghissimi. A me è piaciuto tantissimo. Altri l’hanno criticato, non si aspettavano un’uscita del genere dopo gli altri tuoi lavori. Cosa ti aspettavi producendo questo lavoro?

Di entrare di diritto nella storia del solfeggio italiano.

Con Vivere Aiuta A Non Morire si torna a sonorità simili a CD’, a mio parere molto lontane da Nostalgia Istantanea e Di Vizi Di Forma Virtù. Ci sono divagazioni che ammiccano al pop, pur rimanendo fedeli al tuo stile, oltre a collaborazioni illustri, come il brano con Ruggeri. In quale pezzo di quest’album ti rispecchi di più?

Rispecchio in nessuno però quello che citi è forse il brano che preferisco di quel disco.

Arriviamo a D’iO. Io non l’ho ancora comprato. L’ho sentito tutto online, mi piace, ma qualcosa mi frena. Vuoi provare a convincermi?

È in saldo al momento.

Quanto ti senti legato all’hip hop? Ad oggi, senti tua questa cultura?

Sentirsi legato al l’hip hop italiano è come sentirsi legato ai playback fuori sync nelle tv locali anni ’80.

Nel brano con Fritz da Cat parli di writing. Hai avuto esperienze in quest’ambito?

Ho fortunatamente avuto importanti amici writers milanesi della Golden Age. Questo è servito a limitare le mie velleità artistiche.

Ora ti faccio la domanda che ogni tuo fan ti vorrebbe fare: cosa nascondono i tuoi occhiali?

Tanta voglia di essere me stesso.

In chiusura, che effetto fa farsi intervistare da un geometra?

Geometra è l’anagramma di soddisfazione. Arrivederci.

Credits Top Photo: Filippo Leonardi

Mirko Psaiko Monti Autore

Mirko Psaiko Monti
Geometra. Mi trovi a Gallicano, Lucca, a casa con moglie e bimba. Oppure in catasto. Psaiko è l'alter ego hiphoppas che scrive e disegna di tutto.