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Weekly Song #33 – Motherfucking Bike



Ebbene sì, sono arrivati i tanto temuti mondiali di ciclismo. Per qualche giorno sarà complicatissimo andare a lavoro in auto, l’utilizzo dei mezzi pubblici subirà un notevole incremento e qualcuno dovrà persino andare a lavoro a piedi! Che disastro.

Vivo fuori Firenze e l’unico mezzo di trasporto che mi consente di raggiungere il posto di lavoro in tempi ragionevoli (40-50 minuti) è l’auto. Non ci sono alternative,  con i mezzi pubblici sarebbe necessaria almeno 1 ora e mezzo, ne consegue che nei prossimi giorni dovrò assolutamente spostarmi in modo alternativo.
Nelle settimane scorse siamo stati letteralmente bombardati di avvisi, approfondimenti, mappe e articoli su questa manifestazione sportiva e non v’è dubbio che il tentativo di informare correttamente i cittadini sui possibili disagi che ne potrebbero derivare è stato fatto. In città sono comparsi divieti di sosta praticamente ovunque, contestualmente sono stati affissi cartelli ad ogni incrocio (puntualmente presi di mira dalla tagliente ironia dei fiorentini),  per provare a spiegare i percorsi alternativi per chi desidera continuare a spostarsi con mezzi privati. Su facebook è nato addirittura un gruppo intitolato “Vittime dei Mondiali” nel quale si scambiano battute, si ride, si sdrammatizza e ci si compiange. È sempre bene non prendersi troppo sul serio, la tragicommedia dei mondiali di ciclismo a Firenze è appena iniziata e noi, volenti o nolenti, ne siamo i suoi spettatori.

A mio avviso ritengo che ognuno troverà il modo di arrangiarsi, dopotutto i giorni lavorativi in cui si svolgerà la manifestazione sono solo cinque. Purtroppo devo constatare che l’unica preoccupazione che sembra affliggere i pendolari sia quella di sapere “da dove passare” ed ho il presentimento, ma mi auguro di essere presto smentito, che al di là del business e del prestigio che questa manifestazione offre alla città, l’interesse reale della gente per le gare di questi mondiali sia davvero molto scarso. E pensare che una volta il ciclismo era uno sport che come popolarità non aveva nulla da invidiare al calcio! Tanto per darvi un’idea, ho durato non poca fatica a selezionare un brano da accompagnare a questo articolo, stavolta c’era davvero l’imbarazzo della scelta.
Sarebbe stato fin troppo facile rifilarvi un pezzo di Paolo Conte o dei Queen e così alla fine ho optato per una canzone che in molti di voi forse non conosceranno e che trasmette in modo schietto un messaggio decisamente contestualizzabile alla nostra realtà cittadina.
Per muoversi in bici, in una città come Firenze, ci vuole ancora molta pazienza e molto coraggio, forse oltre misura: scarsità di piste ciclabili, numero di furti impressionante e parcheggi decisamente insufficienti. Ce lo ricorderemo dopo i mondiali?