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Weekly Song #28 Il Testamento



Potremmo definirla una campagna di fund raising senza precedenti, sia per l’efficacia delle parole che sta utilizzando, sia per la modalità con cui viene posta in essere.
Secondo quanto riportato da repubblica.it nel suo cliccatissimo articolo, Radio Maria sta inviando alcune lettere ai suoi ascoltatori più anziani, consigliandogli un “piccolo lascito” testamentario.

La procedura attraverso la quale viene effettuata questa operazione è semplice ed efficace. Ad una lettera firmata da Padre Fanzaga, cordialissimo Direttore di Radio Maria, segue infatti in allegato un semplice questionario che riporta le seguenti domande:

• Condividi l’idea che Radio Maria ti informi su lasciti e testamenti?
• Sai che ai tuoi cari resterà comunque una quota?
• Sai che per fare un testamento olografo basta un foglio bianco e una firma di proprio pugno?
• Quali motivi ti trattengono ancora dal devolvere parte della tua eredità a Radio Maria?
• Pensi che costi o non hai un notaio?
• Possiamo inviarti un opuscolo che possa spiegarti come fare?
• Vuoi che una persona di Radio Maria ti contatti direttamente?

Padre Fanzaga intercettato da Repubblica.Tv si difende così: “è un’idea degli uffici amministrativi. Purtroppo poi tocca firmare a me”.

Luca Bottura nella sua consueta ed esilarante rassegna stampa su Radio Capital questa mattina ha usato queste parole alle quali sento di associarmi: “Se avete un padre anziano e arriva la lettera di Radio Maria, ecco non apritela. L’unico che c’é cascato é Bersani, che ha donato il partito”.

Finite le doverose premesse eccovi infine la mia ultima weekly song. Volete sapere chi erano i beneficiari del testamento del Grande Faber?

Non dovete far altro che cliccare play.

Quando la morte mi chiamerà
forse qualcuno protesterà
dopo aver letto nel testamento
quel che gli lascio in eredità
non maleditemi non serve a niente
tanto all’inferno ci sarò già

ai protettori delle battone
lascio un impiego da ragioniere
perché provetti nel loro mestiere
rendano edotta la popolazione

ad ogni fine di settimana
sopra la rendita di una puttana
ad ogni fine di settimana
sopra la rendita di una puttana

voglio lasciare a Bianca Maria
che se ne frega della decenza
un attestato di benemerenza
che al matrimonio le spiani la via

con tanti auguri per chi c’è caduto
di conservarsi felice e cornuto
con tanti auguri per chi c’è caduto
di conservarsi felice e cornuto

sorella morte datemi il tempo
di terminare il mio testamento
datemi il tempo di salutare
di riverire di ringraziare
tutti gli artefici del girotondo
intorno al letto di un moribondo

signor becchino mi ascolti un poco
il suo lavoro a tutti non piace
non lo consideran tanto un bel gioco
coprir di terra chi riposa in pace

ed è per questo che io mi onoro
nel consegnarle la vanga d’oro
ed è per questo che io mi onoro
nel consegnarle la vanga d’oro

per quella candida vecchia contessa
che non si muove più dal mio letto
per estirparmi l’insana promessa
di riservarle i miei numeri al lotto

non vedo l’ora di andar fra i dannati
per rivelarglieli tutti sbagliati
non vedo l’ora di andar fra i dannati
per rivelarglieli tutti sbagliati

quando la morte mi chiederà
di restituirle la libertà
forse una lacrima forse una sola
sulla mia tomba si spenderà
forse un sorriso forse uno solo
dal mio ricordo germoglierà

se dalla carne mia già corrosa
dove il mio cuore ha battuto un tempo
dovesse nascere un giorno una rosa
la do alla donna che mi offrì il suo pianto

per ogni palpito del suo cuore
le rendo un petalo rosso d’amore
per ogni palpito del suo cuore
le rendo un petalo rosso d’amore

a te che fosti la più contesa
la cortigiana che non si dà a tutti
ed ora all’angolo di quella chiesa
offri le immagini ai belli ed ai brutti

lascio le note di questa canzone
canto il dolore della tua illusione
a te che sei, per tirare avanti,
costretta a vendere Cristo e i santi

quando la morte mi chiamerà
nessuno al mondo si accorgerà
che un uomo è morto senza parlare
senza sapere la verità
che un uomo è morto senza pregare
fuggendo il peso della pietà

cari fratelli dell’altra sponda
cantammo in coro giù sulla terra
amammo tutti l’identica donna
partimmo in mille per la stessa guerra
questo ricordo non vi consoli
quando si muore si muore si muore soli
questo ricordo non vi consoli
quando si muore si muore soli.