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Weekly Song #22 Paper Planes



In città non si parla d’altro. Nelle pagine di cronaca dei maggiori quotidiani locali la notizia viene servita in tutte le salse. La Repubblica titola: “La gran festa indiana, le nozze dorate a Firenze”; a seguire La Nazione – “In città impazza il matrimonio indiano da sogno”; chiude il Corriere Fiorentino – “Nozze indiane, un business da 8 milioni”. Ma la lista dei titoloni sarebbe ancora molto lunga.
Per ogni testata ricche fotogallery, particolari sui preparativi e dettagli sul grande business smosso dal magnate indiano della plastica Aloke Lohia, fra le 20 persone più ricche al mondo secondo Forbes e padre di Aradhana Lohia, promessa sposa del giovane rampollo Kevin Sharm.
Una manna dal cielo per Guido Guidi, la ditta fiorentina che si occupa di curarne il catering. Ma anche per Floralia (fiorista), Focus (luci) e Enic Meetings & Event. Un’affare per la città di Firenze da 8 milioni di euro con ben 250 fiorentini impiegati nell’operazione: autisti, hostess, camerieri e professionisti specializzati nelle più variegate mansioni, coadiuvati da un altrettanto nutrito staff indiano.
Per contratto tutti i fornitori sono obbligati al massimo riserbo. Possono invece godersi la vita i 600 ospiti delle celebrazioni alloggiati nei vari Villa Cora, Villa Medici, St.Regis e Excelsior; fra loro star di Bollywood, personalità illustri e nobili fiorentini.
Si sfregano le mani anche le boutique più “in” del capoluogo toscano: Ferragamo, Cavalli, Ricci e LuisaviaRoma. Quest’ultima ha persino inventato l’Indian Privilege Card, una promozione speciale valida per due mesi anche online. Sempre avanti.
Quattro invece le location letteralmente occupate in questa tre giorni di “bengodi”: il cortile dell’Ammannati in Palazzo Pitti, P.zza Ognissanti, il Teatro La Pergola e Villa Le Corti a San Casciano.

Ehhh…Quanto ci garbano questi avvenimenti a noi fiorentini. D’altronde la nostra tradizione di festaioli viene da lontano, come non ricordare le grande battaglia navale tra navi turche e cristiane allestita dai Medici nel cortile del Palazzo Pitti? Per non parlare poi dell’avveniristica “Annunciazione” del Brunelleschi approntata nella chiesa di San Felice in Piazza!
A volte organizzare eventi in questa città sembra talmente complicato, poi per fortuna arrivano i soldi dei grandi magnati e dei grossi brand e tutto si risolve per il meglio.
Maa…visto che gli indiani ora ci piacciono così tanto perché non proporre anche un bel concertone di M.I.A. all’Anfiteatro delle Cascine?
Nulla da dire contro i grandi eventi, però visti sempre dallo spioncino non sono un granché.