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Elliot Avi Gitler: Il gallerista più povero e passionale del mondo



Ho incontrato Elliot Avi Gitler l’ultimo giorno dello scorso anno, mentre con un paio di cari amici perlustravamo la zona di Columbus Circle a New York. Sono incappata nella sua galleria temporanea, attratta da un pezzo che aveva esposto in vetrina di un piccolo ma strategico spazio, nel mezzo del centro del mondo. Qui, per un mese, Avi aveva esposto alcuni dei quadri acquistati nella sua carriera di viaggiatore.

Avi gira il mondo da quando aveva 18 anni, spesso in autostop, per lo più in solitaria (eccetto quando è con qualche amico che gli offre ospitalità e amicizia, si intende). Ogni volta che gli è capitato di avere qualche soldo in tasca, è partito per le mete più inusitate, collezionando sul suo cammino una serie di relazioni infinite, insieme ad un sacco di dipinti, disegni e altre opere di artisti poco conosciuti e a volte molto giovani.

Il nostro si è dunque ritrovato ad essere un collezionista di storie e di immagini da tutto il mondo, scoprendo artisti di cui è divenuto amico, e in seguito anche gallerista. Sì, perchè Avi non fa parte del circuito ristretto delle gallerie istituzionali di Chelsea, ma ha raccolto un patrimonio visivo di tantissimi pezzi, divenendo in qualche modo un piccolo mecenate. Questa passione, coniugata con una caparbietà da “ultimate traveller”, lo ha reso un personaggio quasi unico nel mondo dell’arte, soprattutto contemporanea.

La prima folgorazione che ebbi entrando nel suo spazio fu quella per il lavoro di Kristian Glynn, un artista poco più che trentenne che realizza elaborati bassorilievi, ritagliando figure su carta e posizionandole in scatole di tutti i tipi (con effetto 3D grazie al supporto di filtri di sigaretta tra l’immagine e il fondo del contenitore), molto spesso con l’aggiunta di messaggi poetici, piccole frasi che illustrano l’opera o ne descrivono il senso.

Avi non ha studiato arte, né ha lavorato in qualche galleria dove ha potuto imparato le strategie del mercato. Le sue trattative d’acquisto sono fatte in prima persona, da lui stesso, a gesti o tramite qualche traduttore, in paesi dove il mercato dell’arte contemporanea non sarebbe mai arrivato, se non fosse stato per la sua tenacia e per la capacità che ha sviluppato negli anni di vivere con il minor dispendio possibile, a favore di questa sua ben più forte passione.

Non immaginate quindi un riccone newyorkese pieno di dollari e vizi. Pensate invece ad un ragazzo con pochi soldi in tasca, che somiglia più al protagonista di “Into the Wild”, un newyorkese che ama i chiostri medievali di Washington Heights, perchè gli ricordano l’architettura ecclesiastica europea, uno che ha deciso di seguire un percorso alternativo, contando solo sulle proprie forze e sull’aiuto delle persone con cui è entrato in contatto.

Sul lavoro di Kristian Glynn, come anche di Nakul Mondal, un magnifico colorista indiano che ritrae individui della sua terra in una palette solitamente calda e sinuosa, Avi sta preparando una mostra, sperando di portare notorietà ai suoi artisti e al suo progetto. Avi conta di continuare a cercare talenti, nelle scuole dell’India e nei villaggi di altri peasi lontani, come il Giappone o il Nepal, per farli scoprire al pubblico americano ed internazionale.

Ho visto più di una persona ammaliata dalle sue doti di gran venditore, capace di narrare una storia avvincente per ognuno dei suoi assistiti. Nelle piccole mostre che ha organizzato nei salotti di amici di Tribeca, ogni quadro, oltre al titolo, era corredato da un ricordo o da un racconto, pertinente al suo incontro con l’artista. Questa eloquenza da fabulatore é forse la stessa utilizzava quando lavorava come guida turistica nella Grande Mela, e che ora sfoggia in uno spazio che si è ritagliato di recente nel Queens per mostrare ai clienti le sue più recenti acquisizioni.

A prova che quella che vi ho raccontato non è una favola, suggerisco una visita al suo sito, e nello specifico alla pagina dove potete trovare tutti gli artisti che rappresenta. Se poi questo personaggio vi fosse rimasto simpatico, quanto lo è rimasto a me, vi preannuncio che durante l’estate lui si aggirerà nella nostra penisola. Contattatelo se avete dritte o suggerimenti da dargli! Sarete colpiti dalla facilità con cui vi accoglierà nel suo mondo. E da quanto avrete voglia di condividere il vostro con lui…

Per saperne di piu’…
Amalgamated Artists, il sito di Elliot Avi Gitler: http://www.amalartists.com