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MUSIC

Bez – Happy Mondays.



Il primo grande appuntamento per la stagione fiorentina è sicuramente rappresentato da DO!
Digital Opportunities, bella due giorni fortemente voluta da Disco_nnect! che vede in cartellone la presenza di Solar Bears (di casa Planet Mu, prima volta in Italia), Joakim, Bottin e degli Happy Mondays, gruppo assolutamente di culto per tutti coloro che erano vivi, e sottolineo vivi, a cavallo tra gli anni ’80 e ’90. Personaggi cardine della scena di Manchester, prontamente ribattezzata “Madchester” per i suoi eccessi, gli Happy Mondays hanno segnato, assieme ai loro contemporanei New Order, A Certain Ratio e Stone Roses (su tutti), letteralmente un’epoca, traghettando i rockers verso i club.

“E’ questo il momento in cui l’uomo bianco comincia a ballare.”

Così, Tony Wilson, giornalista e fondatore sia della Factory Records (l’etichetta di New Order ed Happy Mondays) che dell’Hacienda (il club di Manchester che fa da sfondo a questa storia), impersonato da Steve Coogan, riassume l’epopea di Manchester nel discusso film del 2002 di Michael Winterbottom “24 hour party people”.

Nel film, narrato dal punto di vista dello stesso Wilson, si fa riferimento a come la musica si muova su un’ ellisse, con un asse discendente, che segna il declino dell’attuale movimento musicale, ed uno crescente, che invece rappresenta il nuovo che avanza. E’ nel momento in cui gli assi si incrociano che gli Happy Mondays, e Manchester, fanno tombola.

E’ il momento in cui il dj sostituisce la band, il momento in cui l’estasi diventa il lasciapassare per il week end. Per dirla con le parole di Wilson:

“Stasera qui sta accadendo qualcosa di altrettanto epocale. Vedete? Stanno applaudendo il dj. Non la musica, non il musicista, non l’autore ma il mezzo. E’ così: la nascita della cultura rave. Le beatificazione del ritmo, l’età della dance.”

Il film, che prende appunto il nome da un celebre brano dei Mondays, racconta la parabola uman ed artistica della scena di Madchester, sedotta e presto abbandonata da successo e fama. Il finale, come nelle storie più vere, non è certo un happy end: i Mondays rimarrano vittima dei loro eccessi, la Factory Records andrà in bancarotta nonostante avesse sotto contratto i gruppi più fichi dell’epoca (eccetto gli Smiths) e Manchester tornerà ad esser ricordata solo come patria del calcio, più che della musica.

In attesa dell’evento, ho fatto una telefonata in zona per sapere che aria tira. Questo è il resoconto di una chiacchierata con Bez, percussionista della band e prossimo main artist di DO! Digital Opportunities.

Deiv Ciao Bez come stai? Dove ti disturbo?
Bez Tutto bene. Sono a casa, sto lavorando sul dj set che farò a Firenze.

Deiv Sei emozionato per il tuo dj set fiorentino?
Bez Assolutamente emozionato, non vedo l’ora di essere lì con voi e di poter incontrare gli italiani.

Deiv Cosa combini in questo periodo?
Bez Passo molto tempo coi miei due figli, spesso faccio il dj con loro nel week end. La prossima settimana farò anche qualcosa in televisione. Diciamo che faccio di tutto per metter del cibo sulla tavola.

Deiv Bene, immagino tu stia viaggiando parecchio allora.
Bez Verissimo, sono stato di recente ad Ayia Napa (un resort a Cipro), poi in Estonia, in Russia, questa settimana sarò lì da voi. Sono stato anche in Scozia.

Deiv Che tipo di musica suoni nei tuoi set?
Bez Dipende un po’ dall’occasione. Ultimamente sto suonando molti remix e un po’ di cose dub.

Deiv Per il set italiano invece che hai in mente?
Bez Non saprei, ci sto lavorando proprio ora, sarà un po’ una sorpresa. Anche per me.

Deiv Che effetto faceva far parte della scena di Madchester? Avevi la sensazione di appartenere a qualcosa che sarebbe passato alla storia?
Bez Certo, da giovani tutti sono convinti di essere i migliori. Peccato che gli altri non se ne fossero accorti! Le cose poi sono cambiate fortunatamente: c’è voluta anche una buona dose d’arroganza. Devi essere convinto di essere il migliore, se vuoi diventare il migliore.

Deiv Quando hai sentito per la prima volta la parola “Madchester”?
Bez La pronunciò sicuramente Tony Wilson (manager della band, nonché fondatore della Factory Records e dell’Hacienda) riferendosi alla città. Poi il nomignolo fu sostituito da “Gunchester” in quanto Manchester era diventata la capitale delle pistole. Decisamente non una cosa positiva per lacmia città.

Deiv Quali sono i tuoi sentimenti verso questo nomignolo, “Madchester”?
Bez È solo una frase furba che è stata coniata per indicare un certo periodo. Non ho nessun tipo di sentimento. Sono di Manchester e, francamente, non mi fa proprio nessun effetto.

Deiv Quali sono invece i tuoi sentimenti verso il music business? Tu hai lavorato per un’etichetta molto importante, ma indipendente.
Bez Dirò questo: in tutti i settori del lavoro esistono gli squali. L’importante è stare attenti.

Deiv Immagino tu abbia visto il film “24 hour party people”.
Bez Sai cosa? Non l’ho mai visto. All’epoca dell’uscita del film ebbi uno “scazzo”con una persona.. e per questo non l’ho mai voluto vedere. Per cui non ho niente da dire. Prima o poi lo guarderò sicuramente, ma non è ancora il momento.

Deiv Ok, altra domanda. Quale fu il ruolo sociale delle droghe, allora?
Bez La droga è parte della cultura giovanile. Nel mio caso poi, musica e droga andavano assieme, giravano nel mio stesso circuito. Ho notato che anche in altri paesi le cose andavano così quando, all’epoca, venni in Italia ad esempio, la situazione era la stessa. Anche ai giovani di qui piaceva fumare ed ascoltare la musica. C’era poi questa voglia di emulare i nostri eroi musicali degli anni ’60 e ’70.

Deiv Un’ultima cosa: so che sei un grande tifoso del Manchester United.
Bez Verissimo.

Deiv Credi che vincerete il campionato anche quest’anno?
Bez Beh, quello che dobbiamo realmente fare è battere il Barcellona nella Champions League. Per il campionato non ho dubbi, rivinceremo sicuramente (ride). Ma è in Europa che le cose cambiano, là l’equazione è diversa, le cose sono molto più difficili.

Deiv Certo, ricordo la finale dello scorso anno.
Bez Purtroppo, ce la ricordiamo anche qua a Manchester.
Lasciamo Bez al suo scoramento calcistico (a proposito amico, mi sa che anche quest’anno sarà dura per la Champions..) e prepariamoci per un folle week end danzereccio all’Ex3. E’ gradito il cappello alla pescatora.