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Naturale VS Artificiale



È per me molto importante fare delle precisazioni sul concetto di “Natura”, visto che viene tirato in ballo sempre in una maniera fastidiosa e superficiale.

Ecco: per l’intellettuale regressivo da una parte esisterebbe un “naturale”- scontato nella sua esistenza quanto debole nella sua definizione – depositario di valori positivi e di virtù da difendere – e dall’altra: “un artificiale” minaccioso, due entità distinguibili e da tenere separate.

Sfugge però, evidentemente, l’argomento che il genere umano, ma in definitiva ogni organismo vivente, fin dalla sua origine non ha fatto altro che produrre dell’artificiale, il cui significato etimologico è “fatto con arte”, vale a dire: realizzato in un determinato modo per uno scopo determinato: l’artificiale non è che il segno, il risultato, la traccia dell’interazione fra ogni organismo vivente e il mondo fenomenico che lo circonda.

L’artificiale nel volgere del tempo tende a ricadere nel “grado zero” della natura, a essere considerato come naturale; pensiamo al cibo, all’abbigliamento, al sintetico, ai componenti chimici che insaporiscono il cibo per dargli un sapore “naturale”, al fatto che grazie alla medicina si è allungata la vita – prima era naturale morire sui sessanta anni – o la genetica che può intervenire sui caratteri negativi dell’ereditarietà; o pensiamo alle abitazioni, al fuso orario, al calendario e tutte le convenzioni che per noi sono “naturali”, come l’esistenza del tempo stesso che in realtà non esiste, se non come convenzione. Le varie istituzioni: chiesa, famiglia, stato. Il mondo in cui viviamo è un nostro costrutto.

Bene, andiamo anche oltre sul concetto di “Natura”: il cannibalismo, ad esempio, è natura. In molte specie animali, questa “pratica” esiste ancora. La “fine” del cannibalismo e la proibizione dell’incesto, pratiche naturali, hanno segnato il passaggio da un puro stato di natura a una società umana.

Ora tocca ad ognuno di noi decidere come affrontare un discorso talmente delicato. Tocca a noi, secondo la propria sensibilità, la propria etica.

Posso però dire, quel che penso io. Qualcuno sarà d’accordo, qualcuno no.

Lasciamo stare il concetto di Natura, e ancor più di naturale. Un individuo che sia bimbo, bimba, uomo, donna. Un individuo, punto: ha solo il diritto di essere amato da altri individui, uomo e uomo, o donna e donna, o uomo e donna, ripeto: individui. Al di là di quello che dogmaticamente il concetto barbaro e superficialmente interpretato di natura in una società ignorante come la nostra, impone.

Con l’augurio di un duemilaventi libero da ogni pregiudizio.