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HA LE PALLE QUADRATE AL CUBO
Rap

“Siete proprio delle Bestierare!”



Due chiacchiere con le Bestierare, gruppo rap romano attivo dalla fine degli anni ’90, da sempre auto prodotti e auto distribuiti per conservare ancora il senso di libertà espressiva e per restare oggi e domani fuori dagli schemi imposti.

Perché il nome Bestierare?

Io non mi definisco” è un’affermazione che facciamo in uno dei pezzi del nostro nuovo disco. Autocitazioni a parte, abbiamo davvero delle difficoltà a descriverci, a catalogarci.
Quando dobbiamo riassumerci in una parola entriamo in crisi. Il nome Bestierare infatti, lo abbiamo preso da fuori. Ce lo affibbiò il nonno del Para quando eravamo poco più che adolescenti, vedendoci gironzolare in vestiti extra-large e intuendo nei nostri atteggiamenti uno spirito originale, di rottura rispetto a tutto quello che era solito osservare nei ragazzini della nostra età. “Siete proprio delle bestie rare…”. E da allora ci è rimasto appiccicato addosso!

Affrontate spesso tematiche sociali e politiche…utilizzate il rap come un mezzo per far riflettere o assecondate la vostra voglia di espressione?

Sentiamo il rap come uno strumento da usare con cura; lo usiamo per parlare di quello che vogliamo senza partire dal desiderio di far riflettere. Cerchiamo sempre di assecondare la nostra volontà di espressione, di partire da lì e fare in modo di liberare concetti, idee, parole, facendoci a volte guidare da loro, immaginandoli in contesti diversi da quelli cui siamo abituati.
La base che rimbomba in testa, oltre all’istinto, ci fornisce ulteriori strumenti per realizzare questo processo di espressione. Alla fine il succo è che ci troviamo noi a riflettere come pazzi su quello che stiamo pensando, sentendo, e mettendo su carta.

Bestierare live

Da sempre autoprodotti, una scelta ammirevole…

Una scelta che nasce forzata ed è poi diventata sempre più ‘normale’ da fare, quella che ci garantisce sul serio la piena libertà di movimento.
E’ un ragionamento che ti obbliga a trovare il tempo di occuparti di tutto a 360°, ma ti permette di non incappare in dinamiche di mercato che possono imbrigliarti e soffocarti.

All’attivo quattro album, progetti futuri?

Sì, ad Agosto 2019 è uscito ‘Tutto Sommato’, che è il nostro album N. 4. Attualmente si trova su tutte le piattaforme digitali, ma possiamo dire che è anche in stampa! A brevissimo (qualche settimana al massimo) avremo le copie fisiche da portare con noi ai live, come al solito. Siamo assolutamente entusiasti di questo disco, non vediamo l’ora di portarlo in giro il più possibile.

Una produzione di cui andiamo fieri: basi prodotte e arrangiate da Matt Plug tranne “Alta resistenza” prodotta da Drugo e Giano, “Dal 98 con amore” prodotta da Giano e “R.A.P.” Prodotta da I Macchinisti, in un lavoro fatto su misura per noi; registrato, mixato e masterizzato da Drugo e Giano al Two Click Studio in quel di Corviale, Roma.

Gli scratch del nostro Dj Amaro e Dj Drugo su “Prologo” e una veste grafica da paura affidata all’immaginario del grandissimo Paolo Colasanti, in arte Gojo.

Bestierare – Tutto Sommato Album Cover

Link all’album su Spotify

Se doveste consigliare un vostro brano che vi rappresenti al meglio ad una persona che non vi conosce, quale sarebbe?

Una scelta non facile, abbiamo pezzi talmente diversi tra loro che dovremmo consigliarne più di uno per dare un’idea completa di chi siamo. Dovendo però scegliere, potremmo dirti ad esempio “Dal 98 con Amore. Si trova nell’ultimo disco. Racconta la nostra storia dagli inizi ad oggi. Si parte da fine anni ’90 ed é un susseguirsi di immagini, sensazioni, riferimenti musicali e non che hanno segnato il nostro percorso. Sarebbe il modo migliore in questo momento di raccontare a chi non ci conosce chi siamo, come siamo, da dove veniamo e dove stiamo facendo in questo mondo (cit.).

Siete nati verso la fine degli anni ’90, un bel po’ di tempo fa, esempio di tenacia e coraggio. Un consiglio a chi fa musica cercando di crescere nella scena underground e dedito all’autoproduzione?

Sì, un pò di tempo fa! Ma questo non ci spaventa, anzi ci dà sempre più forza. A chi fa musica ci verrebbe da dire qualcosa del tipo ‘Stai facendo una cosa bellissima, abbine cura’.
Se parti da un concetto, da un’idea che ti spinge a fare musica, fallo tenendolo sempre a mente, al di là dei generi e delle definizioni, tenendo sempre viva la passione che ti muove, che deve per forza essere là che ti alimenta, ti dà calore, ti tiene in vita. Ti fa felice, facendoti sudare.

Quando il focus, l’intenzione, si sposta sul diventare famoso o sul ‘fare i soldi’, senza stare a giudicare chi abbraccia questa visione del ‘gioco’, bisogna essere davvero pronti interiormente ed avere gli strumenti per affrontare attacchi di ogni tipo ai valori di libertà pura e incondizionata, condivisione, fratellanza, estemporaneità, che ci risultano ancora (o sbagliamo?), essere i valori base della stessa cultura Hip Hop.

Foto in copertina di Tamara Casula Photography