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Viral Marketing Case Study: Netflix



Fondata nel 1997 da Reed Hastings e Marc Randolph nella Scotts Valley in California, Netflix è ora presente in oltre 190 paesi.

Con circa 150 milioni di abbonati si configura come il principale fornitore mondiale di video on demand con il suo immenso catalogo di film e TV serie.

Netflix venne pensato come un servizio per il noleggio di DVD, VHS e videogiochi tramite posta con un abbonamento mensile a prezzi molto accessibili. L’idea si rivelò vincente e, dopo essersi proposti a Blockbuster per 50 milioni di dollari ed essersi visti rifiutati, Netflix cominciò ad operare come piattaforma per lo streaming online.

Nel 2011 nascono le prime produzioni originali di serie, film e documentari seguendo la Mission: “Promettiamo ai nostri clienti un servizio eccellente, ai nostri fornitori un partner prezioso, ai nostri investitori le prospettive di una crescita redditizia sostenuta e ai nostri dipendenti il ​​fascino di un impatto enorme”.

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Uno dei punti di forza di Netflix è sicuramente la raccolta e l’analisi dei dati: attraverso uno studio attento dei numeri, non solo sui social, ma anche sulla piattaforma, l’azienda riesce a profilare in modo preciso i suoi utenti capendone gusti e abitudini.

Quando accedi alla schermata iniziale, è il sistema a suggerirti i titoli che potrebbero interessarti di più: questo significa che l’esperienza è personalizzata per ognuno di noi. La recente serie “Love, Death, Robots” è uscita in 18 episodi il cui ordine è diverso per ogni utente e calcolato in base ai gusti personali.

Proprio questa cura del singolo è l’asso nella manica di Netflix: la possibilità di scegliere tra diversi piani di abbonamento, la selezione di film, le risposte sui social a tweet e commenti, l’uso dei sondaggi su Instagram.

PROMUOVERE LE SERIE IN MODO ORIGINALE

Nel febbraio del 2019 Netflix ha commissionato all’artista australiano James Dive un gigantesco ombrello per celebrare i nuovi episodi di “the umbrella academy”. In Australia, a Merewether Beach, è comparso un ombrello di oltre 12 metri di larghezza e 6 di altezza. Tutti ne hanno parlato e Netflix è riuscito a emergere nel mondo fisico con una proposta divertente capace di distinguersi dalla valanga di contenuti online insignificanti. Il tutto senza alcuna spesa in pubblicità dato che i tweet e la copertura media hanno pensato allo spargimento di voce.

Netflix per il momento evita la pubblicità convenzionale e sembra essere ripagata dal far parlare di se grazie al suo marketing frizzante e moderno.

Nel giugno del 2018 uscì senza preavviso un video intitolato “A Great Day in Hollywood”. Il video, narrato da Caleb McLaughlin della serie di successo di Netflix Stranger Things, presenta un cast stellare di attori afroamericani scelto da spettacoli di Netflix. È una reazione allo scandalo dei premi Oscar “troppo bianchi” ed è un contenuto toccante che posiziona magnificamente Netflix contro discriminazione e razzismo.

Altro esempio è il mistero del “Basta Netflix” stampato su affissioni che hanno tappezzato la città di Milano. Quella che sembrava una critica alla dipendenza da binge watching aveva fatto però subito sorgere dei dubbi: la piattaforma di streaming non era infatti nuova a campagne pubblicitarie innovative e ironiche e molti sospettavano che dietro all’apparente invettiva ci fosse Netflix stessa.

Nel settembre 2017 a Los Angeles e New York erano infatti già comparse diverse affissioni con una scritta che diceva “Netflix is a joke”. Dopo qualche giorno si scoprì che era stata la stessa Netflix a commissionare quei cartelli per lanciare la sua nuova programmazione di spettacoli comici.

Così quel “BASTA NETFLIX” che ha visto la partecipazione di diversi testimonial tra cui Federica Nargi, Alessandro Matri, Papu Gomez, Jake la Furia e Giorgia Palmas si è rivelato un invito a chiederci per che cosa basti netflix ( per esempio “Basta Netflix e guardi quello che vuoi, quando vuoi, dove vuoi. Se ci riesci”).

Altro esempio di come Netflix cerchi di portare l’esperienza oltre la visione del singolo show è stata la sfacciata serie educativa #cokenomics, creata per la prima stagione di Narcos con l’agenzia “The Many” nel 2015.

Per Bojack Horseman invece i produttori crearono un feed Instagram dal punto di vista del personaggio principale realizzato interamente con illustrazioni originali.

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Vengono da Internet“, afferma l’analista di BTIG Rich Greenfield. “La loro esperienza nell’utilizzo del marketing online con minore parsimonia rispetto ai colleghi del settore, ha portato a un ROI sulla spesa di marketing molto migliore rispetto ad altri. Netflix è in grado di mettere le cose là fuori, vedere cosa bolle, e quindi possono amplificarle in base alla risposta. È un approccio molto diverso “.

Netflix non si prende troppo sul serio e sui social si lascia spesso andare a battute e giochi di parole. Su twitter hanno aperto profili diversi per ogni paese in modo da poter comunicare con i followers nella loro lingua.

Netflix Italia e Netflix Francia per celebrare l’anniversario della finale del 2006 si sono sfidati a Forza Quattro su twitter accompagnando ogni mossa con frasi divertenti e qualche consiglio su film da vedere.