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Mixed Reality e chirurgia| Il futuro secondo TIM



TIM presenta la rete 5G con uno spot da lacrimuccia nel quale si mostrano le potenzialità della Mixed Reality.

Per divulgare il suo messaggio “Il futuro. Insieme” TIM ha usato come ambassador nientedimeno che il Prof Musumeci, cardiochirurgo esperto di robotica e direttore del centro di cardiochirurgia del San Camillo di Roma.

A parte la lezione di advertising che ci offre stavolta TIM, il concetto è piuttosto chiaro. Intanto godetevi lo spot poi ne parliamo.

Per offrirvi un punto di vista rispetto a quello che cerchiamo di dire usiamo proprio le parole di Musumeci: “oggi già operiamo usando la tecnologia robotica. Io ho avuto il privilegio di effettuare decine di interventi sul cuore. Grazie ai robot infatti ci sono numerosi vantaggi: si può ingrandire fino a 10 volte la zona di interesse e si possono effettuare movimenti con le braccia meccaniche più precisi e raffinati. Inoltre il robot, a differenza dell’uomo il cui polso permette solo movimenti limitati, può ruotare a 360 gradi”.

La cosa non si ferma qui però, la tecnologia sta per fare il passo successivo: “Domani tutto cambierà – prosegue Musumeci- , il 5G renderà più democratico il rapporto tra paziente e medico. Anche in ospedali più periferici, infatti, si potranno effettuare operazioni complesse con professionisti connessi dall’altra parte del mondo. In aree in grande difficoltà si potranno attrezzare centri anche provvisori con supporto da remoto”.

Sempre il suddetto professore dice: “La tecnologia è determinante in campo scientifico. Proprio con l’innovazione tecnologica il nostro lavoro continua a progredire per offrire una migliore assistenza ai pazienti. L’evoluzione tecnologica determina il progresso clinico, è una simbiosi imprescindibile“.

Perché vi raccontiamo queste cose? Semplicemente perché spesso accusiamo i mezzi che abbiamo a disposizione di essere causa di alienazione o isolamento.

La verità, piuttosto banale se vogliamo, è che i mezzi sono mezzi.

Nello specifico, l’MR (Mixed Reality) e la VR (Virtual Reality) sono mezzi che hanno un ampio ventaglio di applicazioni: cinema, gaming, medicina, ingegneria, architettura e la lista potrebbe continuare a lungo e in quanto mezzi non hanno uno specifico valore in sé, lo acquisiscono a seconda dell’uso che se ne fa.

Lo ripetiamo, che magari in mezzo a tutte queste chiacchiere il messaggio è sfuggito. Parliamo della possibilità di rendere democratico il rapporto tra paziente e medico e più in generale, di usare in modo virtuoso la realtà virtuale, la mixed reality, la tecnologia. Si tratta di scelte.

Vero, la democrazia in questo momento storico sta mostrando le sue falle e sicuramente qualcuno sta già pensando: sì certo, chirugia in remoto nelle aree di crisi. Costerà un sacco di soldi. Verrà usata solo da chi può permettersela. Probabile.

Ci piacerebbe però puntare l’attenzione su l’altro lato della medaglia e non perché siamo ottimisti, solo perché, se una cosa è probabile, è probabile anche il suo contrario e allora uno scenario nel quale il futuro non è l’apocalisse è possibile.