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Ital Tek



ITAL TEKAll’Ex3, per la rassegna Dissonant Vibes, arriva Ital Tek, giovane producer proveniente dalla sempre più prolifica scena dubstep inglese, ormai difficilmente ancora etichettabile come “underground”.

Ma noi siamo l’Italia, e certe cose, dalle nostre parti, restano underground forever.
Giovanissimo, con già un paio di dischi alle spalle (l’esordio “Cyclical” ed il suo seguito “Midnight colours”) ed un’etichetta tra le più stilose a sostenerlo, la mitica Planet Mu (roba da palati inglesi) Ital Tek, piccolo genietto della dubstep atmosferica, rischia davvero di fare il botto.

O almeno di esser sulla strada giusta per farlo.

Proveniente da Brighton, lo intercetto nel suo home studio, mentre prepara il set per la serata.

Ital Tek Un nuovo album, sempre per la Planet Mu, uscirà sicuramente entro quest’anno. Però non sarà la sola cosa che tirerò fuori. C’è anche la mia etichetta personale, la Atom River, con la quale pubblicherò altro materiale. Roba completamente nuova, forse un EP. Comunque tutto dovrebbe finire online nel giro di due o tre mesi. Non so esattamente come suonerà la roba nuova, ma cercherò di fare cose diverse. Artisticamente parlando mi muovo a fasi, a volte sono molto produttivo, altre volte mi blocco. Lo stesso “Midnight colours” per dire, è stato fatto con modalità completamente differenti: una metà l’ho scritta in pochi giorni, l’altra in quasi sei mesi. Non ho fretta comunque, voglio fare qualcosa che renda orgoglioso me, i miei ascoltatori e quelli dell’etichetta.

Il futuro per Ital Tek è sicuramente roseo, il passato non è meno fortunoso: l’incontro fatidico con la Planet Mu avviene quasi per caso, tramite un ascolto quasi casuale del suo myspace da parte dei talent scout dell’etichetta. Come nei film insomma.

Ital Tek Si beh le cose sono andate più o meno così, anche se avevo qualche amico che pubblicava su Planet Mu.. sulla mia etichetta invece sento di avere più libertà, ma difficilmemte produrrò altri artisti. Non perchè mi manchi l’intenzione, ma soffro di cronica mancanza di tempo. E’ il mio modo di essere indipendente, non che su Planet Mu non abbia libertà artistica, però ci sono delle scadenze da rispettare. Con Atom River invece, le date di uscita le stabilisco io.

Tutto questo a 23 anni. Per essere nel “giro” da relativamente poco tempo, il giovane Tek parla già col piglio del veterano.

Ital Tek Credo che la mia musica avrebbe potuto esser definita semplicemente dubstep fino a due anni fa. Poi le cose sono cambiate. Dubstep significa altre cose oggi ed anche la mia musica può, difficilmente, esser etichettata semplicemente come dubstep. Certo ci sono influenze dubstep, ma ci sono anche moltissime influenze hip hop, oltre a tanta tanta elettronica darkeggiante.

Hip hop. Ta-dah!

La parola magica per chi scrive.

Ital Tek Diciamo che l’hip hop inglese non mi è mai piaciuto. Ma, come nel caso dell’elettronica, mi son sempre piaciute le cose dark. Quindi Madlib, Mf Doom, un po’ tutta la roba della Stones Throw diciamo.

Uomo di gusto, non c’è che dire. Il percorso musicale di Ital Tek però, parte da prima, da quando era un giovane, anzi, giovanissimo, chitarrista in una oscura band studentesca…

Ital Tek Ho iniziato col piano, poi mi sono spostato sulla chitarra. Però volevo che tutte le idee fossero mie. Quindi – aggiunge scherzando ma non troppo – ho eliminato la band e mi son comprato un computer. Faccio quasi tutto via software, con Ableton. Certo adesso mi son potuto permettere un po’ di attrezzatura ma tutti i miei primi lavori son stati fatti col solo utilizzo di software. Però venendo da un background di musicista tradizionale, sono sempre stato innamorato del feeling dello strumento, dell’idea di suonarlo live, ecco perchè mi son comprato una Mpc e qualche altro balocco.

Nel significato di Ital Tek invece, non c’è proprio nulla di italico.

Ital Tek E’ un nome che non significa assolutamente nulla. Un giorno avevo bisogno di un nome perchè mi avevano bookato per uno show e, in qualche modo, è venuto fuori questo. Tutto qui Nessun mistero.

E nessun mistero sembra oscurare il bagliore radioso dell’attuale scena dubstep: per Ital Tek il futuro è roseo.

Ital Tek La drum’n’bass ad un certo punto è diventata una formula, alla dubstep non credo che succederà. Ci sono un sacco di produttori che se ne escono con cose parecchio diverse, tra questi anche molti che fino a pochi anni fa facevano dnb. Il cambio generazionale c’è stato eccome: quelli che prima suonavano dubstep in sala 2, come il sottoscritto, adesso suonano in sala 1. I ruoli si sono invertiti.

L’appuntamento con Ital Tek è per il prossimo venerdì 18 febbraio presso il centro di arte contemporanea Ex3.

Ingresso gratuito e consigliato.

Opening set di Andrea Mi.