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COME SE FOSSE ANTANI PER DUE
MUSIC

Maxi B & Metro Stars + Clementino



Seduti tranquillamente belli comodi su un divano dell’area backstage durante l’ultimo giorno del Festival Hip Hop Kemp 2010, tra una Pivo e l’altra ( avrete ormai capito che qui la birra si chiama così eh eh) i ragazzi di OndaUnderground, nostri partners del festival da questa edizione hanno potuto rivolgere qualche domanda agli artisti italiani presenti quest’anno, ovvero Clementino e Maxi B & Metro Stars.

Ricordiamo che tutte le interviste che trovate su Gold relative al Festival Hip Hop Kemp 2010 presto le troverete anche in formato video, il tutto ad opera sempre della crew OndaUnderground.

Ecco quindi alcune impressioni, considerazioni ecc…dei nostri artisti durante il festival…

OndaUnderground Ciao a tutti, prima domanda, semplicissima… E’ la prima volta che siete qua al Festival Hip Hop Kemp? Come vi siete trovati?

Clementino Sì, è la prima volta che vengo all’Hip Hop Kemp, un’esperienza bellissima, sicuramente da rifare, ci sta tanta gente, e conosci tante persone comunque che non sono della tua nazione, riesci a capire le varie mentalità…

OndaUnderground Ti sei trovato bene quindi…

Clementino Sì, voto 10 e lode! 10 e lode eh eh…

Michel Sì, anche per me è stata la prima volta qui all’Hip Hop Kemp, ed è una bella occasione, sicuramente un bel posto dove veramente si vive l’hip hop al 100% senza mezzi termini, si rappresenta, ci sono moltissimi artisti che fanno veramente belle cose…

Maxi B La prima volta all’Hip Hop Kemp un po’ come tutti ormai qua. Oltre che all’HHK, anche in Repubblica Ceca devo ammettere che ho scoperto una nazione veramente interessante che secondo me è in piena espansione; mi sono molto divertito, anche perché portare “l’Invidia Tour” dopo Zurigo, dopo una manifestazione di questo tipo, ( si riferisce al festival svizzero Touch the Lake) portarla in una altra manifestazione grande come l’HHK penso che sia una bella soddisfazione. Quando poi un disco vende bene in Italia, riesci anche ad esportarlo fuori; mi piacerebbe una cosa, che magari più italiani venissero all’HHK, e testassero, o comunque tastassero con le loro mani, con i loro occhi, quanto poi è bello e quanto è internazionale questo “hip hop open air” insomma…

OndaUnderground Che cosa ne pensate, quindi a nostro avviso, del fatto che a noi italiani pesa parecchio il culo quando si tratta di muoversi dall’Italia; ma non solo all’estero, alle volte anche spostarsi da Roma a Milano per vedersi un concerto, o partecipare ad una jam per esempio, ce lo facciamo pesare parecchio… Questa può essere una grande limitazione nel non potersi confrontare con altre realtà anche al di fuori dall’Italia, il non confrontarsi con stili diversi può risultare quindi un gap non da poco nella nostra cultura…

Maxi B Guarda, posso dirti che hai ragione al 100%, nel senso che ti ripeto, noi abbiamo avuto la fortuna di viaggiare un po’in Europa quest’estate, abbiamo conosciuto tantissimi gruppi, abbiamo fatto molte collaborazioni e questa cosa qui sta facendo in modo che si alzi il livello, che si esporti anche il rap in lingua italiana, non per forza il rap italiano, ma proprio fatto in lingua italiana, quindi anche l’idioma viene concepito e fatto conoscere anche a più regioni, a più persone. Credo sia molto importante anche perché poi ci troviamo con Clemente adesso per esempio, ed è bello incontrarsi fuori casa, lontano, si scambiano chiacchiere, si scambiano impressioni, secondo me è molto importante…

Naghi Sicuramente cercare di uscire un attimino dall’Italia è il minimo, anche magari andare nelle altre città sarebbe importante, magari farsi le trasferte, ci sono anche grandissimi eventi creati in tutto lo stivale, ma proprio non ci si muove. E’ un abitudine di chi è della vecchia scuola, e girava ai tempi, prendere il treno, prendere la macchina, prendere l’aereo. Adesso è un po’ tutto molto più semplice, grazie a, e per colpa di internet. Quindi rega muovetevi di più eh! Bella!

Michel Concordo in pieno con Naghi, secondo me andare in giro e rappresentare anche un po’ la propria città è una cosa importante nel rap internazionale, venire magari in una manifestazione come questa e far vedere che non solo in altri ambiti, ma anche nell’hip hop gli italiani sono sempre in giro è una cosa positiva …

Clementino Sì vabbè, confrontarsi è importantissimo! A parte che la competizione fa bene, lo sappiamo. Poi con le altre nazioni magari è più difficile in alcune discipline, tipo quella del fare rap in dialetto, però comunque la metrica si sente, cioè se uno sa fare rap si sente, a prescindere dalla lingua che fai…

OndaUnderground Ma tu che fai rap in dialetto come ti è sembrata l’accoglienza da parte del pubblico qui in Repubblica Ceca ? E anche in Italia, tipo quando vai al nord, che reazione vedi sulla gente durante i tuoi live ?

Clementino Beh c’è a chi piace e a chi non piace, per carità, poi ognuno fa il suo, capito; è un parere personale voglio dire, poi, la risposta io personalmente la trovo abbastanza positiva. C’ho un cd di un ragazzo tedesco che ho conosciuto oggi, cioè per dirti comunque, c’è stato scambio culturale, al di fuori del linguaggio…

OndaUnderground Quindi anche non capendo le parole, l’importante sta nel flow, che sia quello giusto…

Clementino Esatto!

OndaUnderground Mentre il rap in Svizzera come si sta evolvendo a tuo riguardo?

Maxi B Sfato subito un mito nel senso che io non sono svizzero, non è che mi intendo di rap svizzero, ho la fortuna di suonarci parecchio, io poi sono di Varese, ho la fortuna che il mio stile, il mio rap in Svizzera sia sempre in radio, sia sempre nelle classifiche, non mi chiedere perché, son dei folli ahahah, quindi questo è quanto. Però per quello che vedo io ti posso dire che il rap in Svizzera è arrivato prima che in Italia, e quindi già questo, fa si che sia radicato molto bene, dalle città ma anche nelle campagne in Svizzera il rap c’è ed esiste da una vita, c’è un bellissimo movimento del writing, del breaking, ci sono tantissimi mc’s. Poi tu calcola che in Svizzera per come la vedo io, confina con la Francia, con la Germania, con l’Italia, quindi prende un sacco da tutte le altre nazioni ed è già un insieme di culture di per sé. Quindi questo la rende più aperta mentalmente, la rende anche più professionista. Io, suonando parecchio in Svizzera una cosa che posso dire, è che a differenza dell’Italia, anche nelle piccole jam, partendo dalle piccole fino alle più grandi c’è una professionalità dove l’artista viene trattato da “Artista”; cioè, anche le cose basilari sono naturali, come può essere il catering, come può essere un albergo, come può essere l’impianto che suona, come possono essere i radio microfoni, come può essere tutto quello che è insomma l’organizzazione di un live. In Italia ancora non esiste questa roba, o comunque non dappertutto. Infatti pochi americani arrivano da noi, pochi tedeschi arrivano da noi, pochi francesi arrivano da noi, e questo è un problema, un problema che fino a che non viene superato, come dice qualcuno, rimaniamo il terzo mondo del rap, ma non perché gli artisti siano indietro o che altro, è proprio la mentalità che è indietro, poi in realtà c’è un sacco di talento, c’è un sacco di voglia di fare, però bisogna cambiare la mentalità …

OndaUnderground Quanto potrebbe essere d’aiuto allora in Italia avere un festival non dico come l’Hip Hop Kemp, ma qualcosa che si avvicini almeno a questa situazione…

Maxi B Credo che sarebbe un aiuto incredibile. Non so, mi ricordo un po’ di anni fa avevano provato a fare qualcosa a Milano di questo tipo dove radunavano per l’appunto tutti gli artisti italiani, era arrivato Redman se ben ricordo anche. Purtroppo in Italia c’è poca affluenza, la gente come dicevi prima tu, fa fatica a muoversi, poca gente del nord va a vedere le cose al sud, e viceversa. Invece, vedo non so, tipo qui all’HHK ci sono un sacco di polacchi, di tedeschi, la gente proprio si muove, prende la sua tenda, prende quei quattro risparmi che ha, si paga l’albergo, viene a vedere gli artisti, gira per le bancarelle, supporta e compra i cd indipendenti. In Italia questa roba non funziona, ci si lega a tre nomi che mediamente rappresentano uno stereotipo che non è poi reale, e tutti vanno dietro a questa roba qua, ma in realtà ancor più dietro ci sono secondo me delle realtà molto forti, non solo nelle metropoli, non solo a Milano, non solo a Roma, non solo a Torino, anche fuori. Io sono di Varese, posso dirti che la scena di Varese a partire dagli OTR, dai Sottotono, a partire da me stesso, da Kaso & Maxi B, è linfa, è linfa vitale per la nazione, come è secondo me linfa vitale che so, Napoli, Bari, Catania; ho girato il sud e c’è un movimento che al nord, ragazzi anche che fanno rap, non lo conoscono, e secondo me è veramente sbagliato, bisogna cercare di conoscere quello che è il movimento in totale, non solamente il mainstream, o comunque gente che poi gira in tele e in radio.

Naghi Beh da noi ci sono veramente delle micro realtà che funzionano molto bene, è sempre il solito problema della non collaborazione, ci sono tantissime micro associazioni che nel loro piccolo fanno un buon lavoro di organizzazione per la propria città, e si cerca di portare l’artista tra virgolette “italiano” che in quel momento tira di più. Fare una roba come l’HHK sarebbe veramente bello, ultimo tentativo cos’era? L’Hip Hop Motel, giusto? Organizzato da Rasm, che è un grande, che è riuscito a portare Redman; prima mi ricordo poi l’ Hip Hop on the Beach con Erick Sermon, e comunque anche da noi sono fenomeni non tanto inusuali …ci sono! Bisogna aver la forza di alzare il culo dalla sedia, di farsi qualche ora di treno, e ripeto, di muover quel cazzo di culo dalla sedia …eh?!

Michel Dopo quello che ha detto lui non posso che essere d’accordo…

OndaUnderground Napoli, come sappiamo tutti, è una delle città più importanti per quanto riguarda l’hip hop in Italia, e per chi la vede dall’esterno come noi, ci appare come una città dove l’hip hop viene vissuto veramente nelle strade. Pensi che questa cultura possa svolgere anche qui una funzione di edutainment (educazione + intrattenimento) come negli States, ricordando quello che diceva il grande Krs One, e allontanare così i giovani dall’intraprendere strade sbagliate?

Clementino Sì, si, sì, senz’altro! Credo che sia una cosa che interviene nel sociale, al 100%. Comunque voglio dire, un ragazzo può scegliere di non fare determinate cose, e dedicarsi all’arte, a ballare, non lo so, a scrivere le rime, e comunque allontana, perlomeno non tutta la giornata ma almeno 2/3 ore al giorno allontana da quella realtà…

OndaUnderground Ma a Napoli l’hip hop si vive quindi maggiormente nelle strade ?

Clementino Beh in questo caso si parla di vita personale, e hip hop, quindi ognuno di noi, ma in tutta la terra, non solo a Napoli voglio dire, si vive l’hip hop se la vogliamo pensare così, hai capito. Cioè, alla fine io credo che per rispondere anche alla domanda di prima sull’organizzare le cose in Italia, serve comunque, lo sappiamo bene, tutt’e due lo sappiamo bene cosa serve eh eh eh …chi c’ha potere economico; quindi magari per organizzare una cosa in Italia a questo livello qua, si deve mettere in mezzo uno che può organizzare, che ha gli sponsor adatti per farlo, e si può riempire una cosa, si può fare veramente del bene, capito? E’ Dobbaaale! Ahaha…

OndaUnderground Perché, secondo voi, negli Stati Uniti per esempio, è più facile che un artista underground riesca a emergere, fino ad arrivare ai grandi media, alle major ecc… mentre in Italia questo può risultare più difficile?

Clementino E beh, anche perché sta da meno tempo il rap in Italia rispetto a lì, quindi dobbiamo aspettare un attimo, può darsi che tra qualche anno, booh?! Speriamo ahahah…

Naghi Non è vero, quello che stai dicendo non è vero!

OndaUnderground Beh in Italia non mi sembra però che attualmente i Colle der Fomento, per fare un esempio, si vedano su Mtv o arrivino a media del genere, siano contattati da major ecc…

Naghi Quella è una scelta di vita, bella Simo bella Danno, bella Masito Boy, quella è una scelta, Kaos è stato contattato per dirti… C’è gente che proprio è purista nell’anima e alla major non ci si avvicina neanche. Ci sono dei pochi esempi rimasti in Italia che spaccano, quindi sfatiamo questo mito, qualcuno ci arriva, i Dogo arrivano dall’underground, Vacca arriva dall’underground, lo stesso Fibra arriva dall’underground, quindi il concetto che da noi non arriva l’artista underground, no! Non lo condivido. Da noi arriva chi ha lo zoccolo duro dalla propria, i puristi che ti amano per quello che fai, se no non arrivi, se no sei un cantautore come tanti ce ne sono in Italia. Quindi alcuni per scelta, però altri ci sono arrivati. Un altro è questo qua pronto a divertirsi e fare tutto quello che c’è da fare, il suo nome è Maxi B, qua di fianco a me. Come mai un artista italiano non arriva?
(chiedendolo a Maxi B) Più che altro, come mai noi non siamo arrivati? Per scelta?? Ahahh…

Maxi B Ahahah Per scelta? ahah…Ma non lo so, in Italia c’è una mentalità ancora molto possessiva rispetto al rap, nel senso che i rappers, i bboys vorrebbero tenersi per sé un po’questa musica che vogliono mantenere nella nicchia, poi in realtà la musica è musica insomma, fare rap non è solo fare rime, fare rap non vuol dire solo vestirsi largo, e bla bla bla bla…Fare rap vuol dire fare musica insomma, mettere insieme delle note e mettere insieme delle parole e dei concetti che arrivano al cuore e alla testa, cioè alla fine penso che il segreto sia tutto qua, e poi il segreto che hanno gente come Necro, questa gente qua; si inventa un filone, parla delle proprie cose e arriva dritto in faccia alle persone, e le persone comprano i dischi e le supportano…

OndaUnderground Pensi che le major abbiano poi il controllo totale sull’artista che hanno sotto contratto?

Maxi B No, guarda io ho avuto la fortuna/sfortuna di collaborare con le major sia con la Sony che con la Universal per delle tournée e non mi è mai stato chiesto di cambiare nulla, nemmeno una virgola per dirti. E non ci credo che hanno chiesto agli artisti ora sotto major di cambiare qualcosa, credo che gli vada bene così, se stai nei limiti o se ti prendono è perché hai di già un tuo status e devi mantenere quello; forse è quello il limite, che non puoi uscire poi da quello status, nel senso che dovrai continuare a fare il personaggio che ti sei creato, forse. Io sono sotto un’etichetta indipendente, sotto L’Atlantide, e devo dirti che mi trovo benissimo perché il mio disco è andato ovunque, nelle televisioni, nei giornali, e nelle radio è girato tantissimo per dirti, tipo quest’anno ha superato le 6.000 copie, quindi per un artista indipendente è un successo incredibile, è come venderne 40.000 sotto major. Però ho una stretta collaborazione con i miei discografici, nel senso che si decide insieme quali sono i singoli, si discute continuamente di quello che è giusto o non giusto fare. A me al momento piace questo, nel senso decidere la direzione della mia carriera, della mia immagine e di quello che voglio dire, però ti ripeto, non credo che le major impongano niente a nessuno almeno nell’hip hop italiano eh, per quello che riguarda il rap…

OndaUnderground Prima parlavi di un altro festival in Svizzera dove avete partecipato. Come vi siete trovati, e quali sono state le differenze rispetto all’Hip Hop Kemp?

Maxi B Si, guarda, ho proprio partecipato quest’anno e si chiama Touch the Lake dove c’era Snoop Dogg, Cypress Hill, Pitbull ecc…Lì è un pochino più piccolo, il villaggio è un po’ più piccolo, il palco è più o meno così, là quello che ho forse notato era tra virgolette meno underground, meno spartano dell’HHK, era molto più preciso, non so, postazioni playstation, queste cose qua. Il palco era uno solo, non c’erano vari stages, però il clima è sempre quello, la gente si diverte e anche se non ti capisce perché magari rappi in italiano, comunque sente il flow, se la balla, sente le basi… Devo dire che differenze ce ne sono state veramente poche, sono due belle realtà, l’HHK lo fanno tutti gli anni, il TTL una volta ogni 3 anni, questa forse è la più grande differenza, ma per il resto neanche tanto ecco….

OndaUnderground Ok ragazzi, abbiamo finito. Volete aggiungere qualcosa o mandare un invito agli italiani, visto che il prossimo anno si terrà il decimo anniversario dell’Hip Hop Kemp?

Maxi B Ciao ragazzi, è il decimo anniversario dell’HHK, dall’Italia dovete muovere il culo e venire qua perché questo è un gran posto ed è un gran festival, ve lo dice Maxi B, Bella!

Naghi Oh! Che cazzo ci fate ancora lì? Non avete chiamato nessuna agenzia? Beh dovete prenotare un biglietto aereo, prendere un canotto, il patino, quello che volete ma dovete portare qua le chiappe! Se ho messo gli occhiali non è per fare il figo ma perché qua l’erba è buona ahahah, ci si sta bene, bella lì! Insomma muovete il culo!

Michel Insomma, ci sarà il decimo anniversario dell’HHK, venire è un obbligo! Quindi pigliate veramente ogni mezzo possibile, venite al Kemp a rappresentare anche l’Italia, fate in modo che vengano sempre più artisti italiani a fare bordello anche qua…da Michel, e Metro Stars, ciao!

Purtroppo Clementino, non è potuto essere dei nostri per molto tempo durante questa intervista, visto che a distanza di poche ore aveva il volo aereo di ritorno per Napoli, ma in ogni caso ci ha lasciato un piccolo shout out, a modo suo eh eh, dell’edizione del “Festival with Atmosphere 2010 ”…